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Umbria. Consiglio di Stato boccia ricorso Regione su aumento ticket intramoenia


La giunta regionale, lo scorso febbraio, presentò ricorso contro la sentenza del Tar che aveva dichiarato illegittimo l'aumento del ticket intramoenia con aliquota pari al 29%. Sulla questione interviene duramente il capogruppo Fdi, Zaffini. "Come reperire risorse per colmare mancato gettito?".

01 OTT - Ancora non si scioglie in Umbria il nodo relativo all’intramoenia. Il Consiglio di Stato ha bocciato la richiesta di sospensiva avanzata dalla Regione dell’Umbria rispetto alla sentenza del Tar,  che aveva dichiarato illegittima l’aliquota del 29 per cento imposta ai cittadini sulle prestazioni rese in regime di intramoenia a partire dal 27 febbraio 2012.

Sulla questione è intervenuto, senza lesinare toni polemici, Franco Zaffini, capogruppo regionale di Fratelli d’Italia, che chiede all'esecutivo di Palazzo Donini come intende reperire le risorse necessarie a far fronte al mancato gettito.Nel suo atto ispettivo, Zaffini ricorda che “il 9 gennaio 2012 la Giunta regionale ha ratificato un singolare sistema di ticket sanitari per adempierealle previsioni della legge '111/2011', che obbligava le Regioni a recepire le disposizioni della Legge '296/2006' inserendo i ticket per garantire la sostenibilità del sistema sanitario. Ai fini di questi adempimenti il Decreto 26 luglio 2011 quantificava i gettiti attesi dalle singole regioni prevedendo che l’Umbria, con l’introduzione (per gli assistiti non esenti) di una quota fissa di 10 euro (ticket) sulla ricetta per le prestazioni di assistenza specialistica ambulatoriale, avrebbe dovuto ottenere un gettito pari a 10,9 milioni di euro. la Giunta regionale si è tuttavia ideologicamente rifiutata di inserire una quota fissa di ticket ed ha elaborato una sistema 'alternativo', con ticket modulati per scaglioni di reddito ed estesi a tutte le prescrizioni. Tale misura – aggiunge Zaffini - è stata ritenuta insufficiente dal Ministero in quanto, rispetto ai 10,9 milioni attesi, garantiva un gettito di soli 7,3 milioni con un minor introito di 3,6 milioni di euro. A quel punto – spiega - l’Esecutivo regionale, non trovando di meglio da fare, a gennaio 2012 con la sopra citata delibera '3/2012' ha stabilito di reperire i 3,6 milioni di euro mancanti inserendo forzosamente, ed illegittimamente, nel sistema dei ticket l’imposizione, a partire dal 27 febbraio 2012 e a totale carico dei cittadini (senza scaglioni di reddito), di una aliquota fissa del 29 per cento sull’importo delle prestazioni rese in regime di intramoenia”. 

01 ottobre 2013
© Riproduzione riservata

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