Veneto. Farmaci irreperibili. Coletto chiede un tavolo nazionale all'Aifa
La scorsa estate l'Aifa era già intervenuta stabilendo il limite di 48 ore tra l'ordine dei farmacisti e la consegna dei farmaci in farmacia. "Ma tutto questo non è ancora realtà e i pazienti sono sempre più esasperati", denuncia Federfarma Veneto.
28 OTT - Presentata in V Commissione Sanità della Regione Veneto una nota in cui l’assessore alla sanità
Luca Coletto chiede l’urgente riconvocazione del tavolo nazionale attivato in giugno da Aifa e la prosecuzione dei lavori che portino alla soluzione del problema inerente i farmaci introvabili, che da mesi viene denunciato da cittadini e farmacisti.
“La soluzione è quella di uniformare in tutta Europa il prezzo dei farmaci, giungendo ad un importo medio, affinché non si creino disparità esagerate che invoglino le aziende farmaceutiche a vendere laddove i farmaci costano di più nell’ambito del cosiddetto mercato parallelo. Faccio l’esempio limite di un antidepressivo che in Francia costa 18 volte più che in Italia”, afferma
Alberto Fontanesi, presidente di Federfarma Veneto. Che rivolge parole di apprezzamento nei confronti di Coletto per la richiesta di intervento dell’Aifa.
“Siamo grati all’assessore di avere preso in mano la situazione che Federfarma Veneto denuncia da tempo in merito alla irreperibilità di molti farmaci per gravi importanti patologie come ipertensione, diabete, morbo di Parkinson, depressione, ansia e anche neoplasie. Il nostro grido d’allarme era partito proprio per tutelare il paziente, che non riesce in alcun modo o solo con grande difficoltà, e grazie al forte impegno del farmacista, a reperire medicinali anche salvavita”.
Il presidente regionale di Federfarma ricorda infatti che già la scorsa estate l’Aifa aveva aperto un tavolo nazionale e stabilito che i farmaci “fantasma” dovevano necessariamente giungere in farmacia entro 48 ore dall’ordine del farmacista. “Purtroppo tutto questo non è ancora realtà e i pazienti sono sempre più esasperati, insieme ai farmacisti che si sentono impotenti. Alcune aziende farmaceutiche hanno cercato di minimizzare il disagio al paziente mettendo in atto servizi di consegna rapida, ma sono solo dei palliativi perché comunque spesso il farmaco arriva in ritardo. E poi non si va alla radice del problema. Adesso puntiamo tutto sull’assessore Coletto, che ricordo è anche coordinatore nazionale degli assessorati alla Sanità, e siamo fiduciosi - conclude Fontanesi - che il suo intervento possa contribuire a porre termine a questa situazione di grave disagio, che ha una dimensione europea”.
28 ottobre 2013
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