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Accreditamento definitivo. Agenas, case di cura private pronte a tagliare il traguardo. Stenta il socio sanitario


La data ultima per l'accreditamento istituzionale definitivo delle strutture sanitarie e sociosanitarie private è prevista per il 1° gennaio 2011. L’Agenzia nazionale per i servizi sanitari regionali (Agenas) ha fotografato i progressi delle Regioni, il 65,2% delle case di cura è definitivamente accreditato, mentre hanno raggiunto i parametri di legge il 52,5 % delle strutture socio-sanitarie per le quali occorre un'ulteriore proroga

08 NOV - Le strutture ospedaliere e ambulatoriali private sono pronte a tagliare il traguardo dell’accreditamento istituzionale definitivo che scatterà all’inizio del 2011, come previsto dalla Finanziaria 2010. Alla fine di luglio, il 65,2% delle case di cura e il 55% delle strutture specialistiche ambulatoriali aveva raggiunto tutti i parametri previsti dalla legge. Sono invece in affanno le altre strutture sanitarie e quelle socio-sanitarie che rappresentano la fetta più grossa del privato: ha raggiunto l’accreditamento definitivo, il 52,5%.
È questo il quadro tracciato dalla seconda indagine sullo stato di implementazione del percorso di accreditamento delle strutture sanitarie e sociosanitarie private, condotta dall’Agenas tra giugno e luglio del 2010.
Dall’indagine è emerso che le Regioni, e anche le differenti tipologie di strutture, marciano a diverse velocità. Serve quindi un’ulteriore boccata di ossigeno, ma solo per le strutture socio sanitarie. Ospedali e ambulatori privati possono andare dritti verso la meta prefissata.
Infatti, nonostante sia emerso un notevole incremento della percentuale di strutture definitivamente accreditate, il 54,2%, a fronte del 39,1% registrato nel 2009, con un trend in crescita in tutte le aree geografiche, e un aumento nell’ultimo anno del numero assoluto delle strutture sociosanitarie definitivamente accreditate, le strutture private ospedaliere e ambulatoriali presentano in termini percentuali i più alti valori di accreditamento definitivo, mentre quelle sociosanitarie sono in evidente ritardo. Un ritardo causato, evidenzia l’Agenas, sia dalla difficoltà di classificazione di queste strutture, sia dalla scelta, operata da alcune Regioni, di attribuirne i percorsi di autorizzazione e accreditamento alla competenza del settore Sociale, con procedure e tempi differenti da Legge.
A conti fatti, se il percorso di accreditamento definitivo degli ospedali e degli ambulatori privati è fortemente avanzato, ed è quindi “presumibile supporne il completamento entro il termine di scadenza fissato”, rimangono difficoltà per le strutture sociosanitarie, per cui sarebbe auspicabile, secondo l’Agenzia, “un’ulteriore dilazione del termine previsto, al 1° gennaio 2013”. In particolare per quelle realtà locali sottoposte a Piani di rientro dal deficit, per le quali “la proroga potrebbe non essere sufficiente a completare il passaggio all’accreditamento istituzionale definitivo, considerato che sono in una fase di avvio del processo”.
Le Regioni dovrebbero quindi provvedere ad adottare provvedimenti finalizzati a garantire che dal 1° gennaio 2011 cessino gli accreditamenti provvisori delle strutture private ospedaliere ed ambulatoriali e che dal 1° gennaio 2013 cessino gli accreditamenti provvisori di tutte le altre strutture sanitarie e sociosanitarie private, non confermati dagli accreditamenti definitivi”.
 
Ma vediamo qual è il quadro sullo stato di accreditamento delle strutture sanitarie e sociosanitarie private, emerso dall’indagine condotta dall’Agenas tra giugno e luglio del 2010 e l’identikit delle strutture private accreditate presenti in Italia.
Sotto l’occhio dell’Agenzia sono finite le strutture private che hanno stipulato un contratto con il Ssn – rimane quindi escluso il privato tout court – di tutte le Regioni (unica eccezione il Lazio per il quale sono stati indicati i dati rilevati nel monitoraggio del 2009).
I progressi maggiori sullo stato di accreditamento sono stai attuati nell’Italia Meridionale (dal 5% del 2009 al 24,1 del 2010), mentre le regioni dell’Italia Nord-Occidentale sono passate dal 70% del 2009 all’89,8 del 2010. Nell’Italia Nord-Orientale, dal 17% del 2009 al 35,7 del 2010.
Le strutture con la crescita percentuale più ampia sono quelle per Anziani (dal 35,9% del 2009 al 63,3% del 2010) e le altre residenzialità sociosanitarie (residenze per dipendenze patologiche, psichiatriche, per malati di Aids, Hospice): dal 28,5% del 2009 sono passate al 47,5 del 2010.
 
 
L’identikit delle strutture private accreditate con il Ssn
Delle 13.224 strutture monitorate le più numerose sono le residenze sociosanitarie che rappresentano il 48% di tutte le strutture (6.348) e sono così suddivise: il 21% sono residenze per anziani e demenze senili (2.816), il 16% sono strutture dedicate alla riabilitazione (per queste strutture, l’Agenas segnala la necessità di una ridefinizione del settore con una più precisa connotazione delle diverse strutture) e residenze per disabili fisici e psichici (2.121)), i restanti 5% e 6% sono rispettivamente ripartiti tra strutture per dipendenze patologiche (613) e per persone con problemi psichiatrici (6%).
Il 47% delle strutture (6.204) è rappresentato dalla specialistica ambulatoriale: il 19% laboratori analisi (2.455), l’8% ambulatori di radiologia (1.034), nel rimanente 20% sono ricompresi studi odontoiatrici, fisiochinesiterapie, poliambulatori, ecc.
Gli Hospice e le Residenze per malati di Aids sono appena 111, pari all’1% del totale. Il 4% (543) sono invece Case di Cura.
 
Lo stato dell’arte dell’accreditamento
Hanno raggiunto il traguardo dell’accreditamento definitivo 7.161strutture, ossia il 54,2% del totale. Invece, il 19,2% delle strutture (2.536) ha conquistato un accredito provvisorio, mentre il restante 26,7% (3.527) presenta situazioni molto diversificate, ricondotte perciò nella tipologia “altro”, e sono quelle dove la competenza dell’accreditamento delle strutture sociosanitarie è attribuita al settore sociale; il processo di accreditamento è in fase di iniziale; la Regione non ha ancora definito i requisiti specifici o con atti di diffida in corso o non ha indicato con precisione lo status di accreditamento, provvisorio o definitivo sia per le strutture sanitarie sia per le sociosanitarie.
 
L’accreditamento nelle aree geografiche …
Guidano la classifica delle aree geografiche con accreditamento definitivo, l’Italia Nord-Occidentale (Piemonte, Valle d’Aosta, Lombardia e Liguria) con l’89,8%, tallonata da quella Insulare (Sicilia e Sardegna) con il 77,4%. Seguono l’Italia Nord-Orientale (P.A. Bolzano, P. A. Trento, Veneto, Friuli Venezia Giulia, Emilia-Romagna) con il 35,7% delle strutture definitivamente accreditate e quella Centrale (Toscana, Umbria, Marche, Lazio) con il 28,1%). Chiudono la classifica le regioni dell’Italia Meridionale (Abruzzo, Molise, Campania, Puglia, Basilicata, Calabria) con il 24,1%.
In particolare, nell’Italia Nord-Occidentale la maggioranza delle strutture (89,8%) è accreditata in via definitiva; nell’Italia Nord-Orientale la maggioranza delle strutture (37,3%) è provvisoriamente accreditata; nell’Italia Centrale e in quella Meridionale c’è una prevalenza di situazioni definite come “Altro” (rispettivamente il 63,5% e il 41,9% delle strutture). Non solo nel Sud emerge anche la più bassa percentuale di strutture definitivamente accreditate (24,1%);
Nell’Italia Insulare il 77,4% delle strutture sono definitivamente accreditate, ma la maggior parte delle strutture, rileva l’Agenas, si trova in Sicilia.
 
… nelle diverse tipologie di strutture
Sono emerse differenze non solo a livello di aree geografiche, ma anche tra le diverse tipologie di strutture. La maggioranza delle strutture (il 55,7%) con accreditamento definitivo sono quelle private a “esclusiva” valenza sanitaria (Case di Cura e Strutture ambulatoriali). Il 52, 5% quelle sociosanitarie che fanno registrare un trend in crescita sul fronte degli accreditamenti definitivi (dal 32% del 2009 al 52,5% del 2010). Per queste ultime, l’Agenas sottolinea che il ritardo di adeguamento deriva dalla scelta di attribuirne i percorsi di autorizzazione ed accreditamento alla competenza del Settore Sociale, con procedure e tempi differenti da quelli indicati dalla Legge Finanziaria 2007 e successive modificazioni.
 
Le case di cura
Nello specifico, le Case di cura definitivamente accreditatein Italia sono il 65.2%.
Questa la classifica delle aree con la più alta percentuale di strutture accreditate:





Specialistica ambulatoriale
Il 54,9% degli Ambulatori radiologia, Laboratori analisi, ecc, sono definitivamente accreditati. Vediamo percentualmente la loro distribuzione per area geografica:





Strutture di Riabilitazione (Centri ex art. 26 L. 833/78 + Residenze disabili fisici e psichici)
Hanno conquistato l’accredito definitivoil 41,8% di queste strutture. Le strutture definitivamente accreditate sono così distribuite:





Residenze per anziani
Il 63.3% delle residenze per anziani è definitivamente accreditato. Questa la loro collocazione:





Residenze per dipendenze patologiche
Sono definitivamente accreditateil 57,3% delle strutture. Sono situate:





Residenze psichiatriche
Sono solo il 42,1% le residenze psichiatriche definitivamente accreditate.
Questa la loro distribuzione per area geografica:





Residenze per malati di Aids
Appena il 2,6% delle residenze dedicate alle persone affette da Aids è accreditata definitivamente e sono tutte dislocate nel Centro Italia (6,3 %)
Hospice
Gli Hospice definitivamente accreditatiin Italia sono il 45,2%, così distribuiti per macro-aree:





 
E.M.

08 novembre 2010
© Riproduzione riservata

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