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Lazio. Via libera al decreto cure palliative. Zingaretti: "Arginerà criticità settore"


Il testo fornisce requisiti minimi e nuove modalità organizzative. Il governatore ricorda che "la legge 38 del 2010 è disattesa nella nostra regione, dove  i malati terminali sono 12 mila, solo a Roma 10 mila e solo un quarto ha assistenza degna di questo noma”. IL DECRETO

19 NOV - Approvato il decreto che nel Lazio dà vita alla rete regionale delle cure palliative. E, come ha sottolineato il governatore Zingaretti, si tratta di un intervento finalizzato ad arginare le criticità che caratterizzano il settore. “Purtroppo la legge 38 del 2010 che garantisce l’accesso alla terapia del dolore è una delle leggi disattese nel Lazio, dove i malati terminali sono 12 mila, solo a Roma 10 mila e solo un quarto ha assistenza degna di questo noma”.

Il decreto rappresenta il risultato di un percorso caratterizzato dal confronto tra tecnici rappresentanti del mondo professionale, delle società scientifiche e del mondo delle organizzazioni non-profit, “finalizzato a presentare una proposta di intesa tale da garantire la tutela espressamente dichiarata nella legge 38 all’articolo 1”.

La definizione di requisiti minimi e modalità organizzative “risponde quindi – si legge nel testo del decreto – all’esigenza primaria di fornire cure adeguate ai bisogni del malato e della sua famiglia per qualunque patologia evolutiva durante tutto il suo decorso, per ogni età e in ogni luogo di cura, sull’intero territorio nazionale, garantendo equità nell’accesso ai servizi e qualità delle cure nell’ambito dei livelli essenziali di assistenza”.

La Rete locale di Cure Palliative definisce o concorre a definire piani di intervento per poter garantire cure palliative per qualunque patologia evolutiva durante tutto il suo decorso, per ogni età ed in ogni luogo di cura. I piani devono coinvolgere in modo integrato tutte le risorse disponibili sul territorio, comprese le organizzazioni non - profit ed il settore sociale degli Enti Locali.
Nella Rete locale di Cure Palliative operano equipe multiprofessionali con personale dedicato. Di tale equipe è parte integrante il medico di medicina generale. La strutturazione di base dell’equipe multiprofessionale è costituita da medici e infermieri in possesso di adeguata formazione ed esperienza. Con questa equipe collaborano, in rapporto ai bisogni del malato e della famiglia, psicologi, assistenti sociali nonché le altre figure professionali ritenute necessarie. Le equipe multiprofessionali adottano quale strumento di condivisione professionale periodica la riunione d’equipe.
Per quanto riguarda la fase di monitoraggio, la struttura organizzativa di coordinamento della Rete locale di Cure Palliative valuta la quantità e la qualità delle prestazioni erogate, in accordo con quanto previsto dalle normative nazionali e regionali. La Rete locale di Cure Palliative garantisce l’utilizzo regolare di strumenti di valutazione della qualità percepita da parte del malato, quando possibile, e dei familiari per le cure prestate al malato durante il periodo di assistenza palliativa.

 

19 novembre 2013
© Riproduzione riservata

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