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Umbria: il Pdl incalza la Marini, “venga a riferire sugli incarichi dirigenziali”


“Sono ormai trascorse diverse settimane da quando, il 5 ottobre scorso, ho presentato una interrogazione, a risposta scritta, per avere il numero ufficiale degli incarichi dirigenziali conferiti dalle Aziende sanitarie umbre dal 1999 in poi utilizzando l’articolo 15/septies del Decreto legislativo numero 229/99 (la cosiddetta 'Legge Bindi'), ma ad oggi non ho ricevuto risposte”. Lo scrive, in una nota, il vicepresidente del Consiglio regionale, Andrea Lignani Marchesani (Pdl).

16 NOV - Il consigliere Pdl fa sapere di aver chiesto direttamente alle singole Aziende, a norma di legge e di regolamento del Consiglio regionale, il quadro della situazione per ognuna di esse, “visto che sono stati ampiamente superati i termini di 15 giorni entro i quali la Giunta ‘deve’ rispondere agli atti ispettivi dei consiglieri regionali”.  Oltre a ciò, il vice presidente di Palazzo Cesaroni annuncia la presentazione di una ulteriore interrogazione 'a risposta immediata' sulla questione, “nella speranza che questa volta la Governatrice si degni di rispondere nella prossima seduta del Consiglio  (23 novembre, dedicata al 'question time')”. “Non possiamo che stigmatizzare questo comportamento della presidente Marini - dice Lignani -, gravemente inadempiente ed irrispettoso del mandato elettivo dell’interrogante. A meno che 'non possa' rispondere, onde evitare di dover rappresentare una realtà evidentemente scomoda”. Lignani spiega che le Asl, utilizzando l’articolo 15/septies  “hanno conferito, secondo molti, a cominciare da alcune organizzazioni sindacali, in modo incongruo, incarichi dirigenziali a professionisti esterni alle strutture burocratiche, con la motivazione che certe particolari professionalità non erano già disponibili o facilmente reperibili all’interno delle Aziende stesse”. “Secondo il centrodestra – osserva Lignani -  questa prassi, molto diffusa in Umbria nei tempi recenti, è stata seguita (almeno in alcuni casi) in modo del tutto improprio. È certo però – conclude - che, per elementari norme di trasparenza nei confronti dei cittadini ed in un momento  in cui la magistratura sta passando al setaccio le attività della Asl 3, sia necessario fornire un quadro riepilogativo di quanti e quali incarichi le Aziende sanitarie umbre hanno conferito con questo sistema”.

16 novembre 2010
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