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Abruzzo: si dimette l’assessore alla Sanità Lanfranco Venturoni


Le ragioni legate all’inchiesta “rifiutopoli” della Procura di Pescara, nell'ambito della quale Venturoni è stato arrestato il 22 settembre scorso con l'imprenditore Rodolfo Di Zio. Le deleghe alla sanità saranno assunte dal presidente della Regione, Gianni Chiodi.

22 NOV - “Mi dimetto perché io oggi sono l''eletto' che non può svolgere degnamente il ruolo al quale i suoi elettori l'hanno chiamato, perché costretto a restare confinato negli spazi di un orizzonte minimo...". Così l’assessore alla Sanità dell’Abruzzo, Lanfranco Venturoni (Pdl), ha affermato nella sua lettera di dimissioni alla Giunta. Il riferimento è quello agli arresti domiciliari, poi convertito in obbligo di dimora, a cui Venturoni è stato sottoposto nell’ambito dell’inchiesta “rifiuto poli” su presunti favoreggiamenti per la gestione e smaltimento dei rifiuti.

Venturoni resterà consigliere regionale, mentre le sue deleghe verranno prese dal presidente. Le deleghe alla sanità passeranno in mano al presidente Gianni Chiodi, già commissario alla Sanità della Regione.

Nella lettera inviata alla Giunta e diffusa integralmente dal portale Abruzzoweb, Venturoni afferma di sapere “con la più profonda delle certezze, di non aver mai messo la mia Regione, il mio presidente, il mio partito, i miei elettori e soprattutto il cognome della mia famiglia nelle condizioni di dover soffrire per una mia azione". Le sue dimissioni, spiega, sono dovute alla “perdita di pazienza”. "Mi spazientisce - afferma - il senso profondo dell'ingiustizia che sto patendo, il linciaggio morale che prescinde da ogni pur minima verifica, il gioco al massacro di chi deve, sempre e comunque, trovare il 'mostro' da sbattere in prima pagina, il malinteso giustizialismo servile di chi spera di lucrare un vantaggio, politico e personale, dall'altrui disgrazia".
"Sento in queste ore – continua la lettera - la sofferenza attorno a me. Perché io, oggi, sono 'il cattivo', l'assessore regionale salito agli onori delle cronache nazionali per aver esposto, la sua Regione, a un 'nuovo scandalo' giudiziario, contribuendo a trasmettere dell'Abruzzo e di noi abruzzesi, un' immagine che non ci appartiene e che ci mortifica ingiustamente". E così, conclude Venturoni,“in un momento nel quale tutti sembrano impegnati a confondere la politica in un magma indefinito, io mi dimetto".

22 novembre 2010
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