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Lazio. Iniziato screening stato salute di oltre 7mila detenuti


Lo studio, che riguarda tutte le 14 carceri laziali, è finalizzato a a prevenire le malattie e in particolare i suicidi all'interno degli istituti di pena. L'iniziativa rientra nell'ambito di un più ampio progetto del Ministero che sta coinvolgendo sei regioni.

25 FEB - Dall'inizio del mese di febbraio 18 medici del Lazio stanno effettuando uno screening di massa sullo stato di salute degli oltre 7000 detenuti che vivono nelle 14 carceri del Lazio, uno studio finalizzato a prevenire le malattie e in particolare i suicidi all'interno degli istituti di pena.

“Quello avviato è un progetto di grande civiltà che ritengo significativo per migliorare la sanità penitenziaria della nostra regione - spiega il presidente della Regione Lazio, Nicola Zingaretti - per la prima volta si avvia infatti uno screening di massa della popolazione carceraria. Si tratta di  una rilevazione strategica di dati, effettuata con criteri controllati su sei regioni pilota, che fornirà una visione epidemiologica globale e sostenibile della popolazione carceraria e permetterà di mettere in atto interventi utili a garantire le cure adeguate e a ridurre la piaga dei suicidi”.

L’iniziativa della Regione Lazio si muove nell'ambito del progetto varato dal Ministero della Salute per monitorare la salute dei detenuti negli istituti penitenziari di sei regioni italiane. Il progetto ha valenza interregionale in quanto coinvolge la Regione Toscana, come ente capofila, le Regioni Umbria, Veneto, Liguria e l’Azienda Unità Sanitaria Locale di Salerno. Alla “Casa Circondariale di Rieti”, alla fine di questo percorso, spetta il compito di valutare i rischi suicidari attraverso uno specifico protocollo di intervento elaborato dal tavolo tecnico ministeriale.

“Lo scopo – conclude Zingaretti - è quello di rilevare le patologie presenti e i trattamenti farmacologici utilizzati, cosi come i fattori di rischio,  attraverso una scheda di rilevazione informatizzata, utilizzabile in tutte le strutture penitenziarie del territorio. Vogliamo così migliorare il percorso sanitario, facilitando la trasmissione di informazioni cliniche da un istituto all'altro, e  la continuità assistenziale del detenuto se soggetto a trasferimenti”.

L’estensione e lo sviluppo di questo strumento informatico  implementano anche il programma di prevenzione sul tema dei suicidi che si terrà presso la “Casa Circondariale di Rieti”. La Regione Lazio per adempiere al compito ha istituito un gruppo di lavoro specifico per la elaborazione e la definizione di un programma operativo di prevenzione. Ai 18 medici individuati sono stati consegnati  a gennaio dei computer contenenti la scheda di rilevazione informatizzata. Entro il 3 giugno 2014 tutti i dati raccolti dovranno essere trasmessi alla Regione Toscana per l’elaborazione. 
 

25 febbraio 2014
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