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Codice Rosa. A Pistoia anche i farmacisti sentinelle a tutela delle vittime di violenza


Al via la formazione specifica per i professionisti del farmaco che opereranno in seno al Progetto regionale attivato presso l’ASL 3. Bellagambi (Resp. Distretto): “L'ingresso attivo dei farmacisti all'interno del nucleo operativo del codice rosa potenzia ulteriormente la rete provinciale interistituzionale contro la violenza”.

29 MAG - Farmacisti in prima linea contro la violenza sulle donne. È stato infatti presentato stamani a Pistoia il progetto "Il Codice Rosa - formazione e sensibilizzazione delle sentinelle: i farmacisti", a cura di Assessorato Pari Opportunità e Commissione  Pari Opportunità della Provincia di Pistoia, Asl 3 Pistoia e Ordine dei Farmacisti di Pistoia. L’iniziativa è collaterale al progetto regionale “codice Rosa” attivato presso l’Asl 3 Pistoia, volto ad assicurare una rete di riferimento a chi subisce violenza e a sviluppare iniziative di contrasto e prevenzione.

“Conosciamo il Codice Rosa, come percorso privilegiato per le vittime di violenza, maltrattamenti ed abusi che purtroppo sempre più spesso si verificano anche in territori come il nostro” ha affermato il Presidente dell’Ordine dei Farmacisti di Pistoia, Andrea Giacomelli. “ La Commissione Pari Opportunità della nostra Provincia, ribadendo l’importanza di una rete di sentinelle presenti sul territorio, ha ritenuto che anche i farmacisti che operano nella farmacie di comunità possano svolgere efficacemente questo ruolo di primo contatto, per il rapporto di fiducia che intrattengono con il  cittadino e per la loro funzione che spesso travalica l’ambito strettamente sanitario per allargarsi alla sfera del sociale. L’Ordine dei Farmacisti di Pistoia – ha proseguito Giacomelli - ha accolto la proposta con grande interesse, così da contribuire a formare i farmacisti interessati a questo ulteriore impegno: siamo convinti, infatti, che sia nostro compito essere il più possibile vicini al cittadino e che sia nostro compito tutelare  per la sua salute anche quando non sono in gioco i concetti standard di malattia, cura e farmaco, ma comunque si possono svolgere funzioni importanti per il benessere psico-fisico della persona. Non solo, riteniamo che la formazione del farmacista, e questo ci riporta alla serata di formazione del prossimo 3 giugno, sia fondamentale per poter offrire al cittadino, che si rivolge a noi con fiducia, un’assistenza più completa e approfondita possibile.”

“In questi anni di mandato la Commissione provinciale pari Opportunità e l’Assessorato alle Pari Opportunità della Provincia di Pistoia hanno lavorato sul tema della violenza di genere, in sinergia con tutti i soggetti Istituzionali e non del nostro territorio, al fine di promuovere una conoscenza, una sensibilizzazione e una più efficace prevenzione del fenomeno attraverso azioni positive e di concreta ricaduta volte anche ad  implementare l’allargamento della nostra azione e collaborazione con una rete di soggetti sempre più vasta” ha dichiarato la Presidente Commissione Pari Opportunità, Marianna Menicacci. “Un lavoro di sinergie che ha visto concretizzarsi una collaborazione proficua con la Asl 9 di Grosseto e con la Dr.ssa Vittoria Doretti, ideatrice del progetto Codice Rosa, che ci ha permesso di capire come il vero strumento di contrasto della violenza siano l’informazione e la conoscenza e la formazione di una cultura e una coscienza comune sul tema. Con il progetto “Il Codice Rosa - formazione e sensibilizzazione delle sentinelle: i farmacisti”, vogliamo allargare la rete di coloro che possono concretamente e fattivamente contribuire ad incrementare un virtuoso “effetto domino” per la conoscenza del Codice Rosa, ampliando il suo raggio di azione e non limitandolo esclusivamente agli operatori sanitari e alle forze dell’ordine. In particolare – ha aggiunto Menicacci - vogliamo puntare alla divulgazione dell’importanza della formazione delle Sentinelle, che sono una figura fondamentale dello strumento Codice Rosa, formata e “addestrata” a riconoscere la violenza, le possibili vittime e favorirne l’accesso al Percorso Rosa e ai servizi presenti sul territorio”.

“L'ingresso attivo dei farmacisti all'interno del nucleo operativo del codice rosa potenzia ulteriormente la rete provinciale interistituzionale contro la violenza” ha dichiarato Gabriella Bellagambi, responsabile zona/distretto Pistoia – Asl 3. “Grazie a questi professionisti, che in molti casi riescono a ottenere un rapporto diretto ed anche confidenziale con i loro utenti, ed alla diffusione territoriale delle farmacie, anche in contesti  limitrofi, potrà essere integrata l'informazione e la prevenzione sul "percorso rosa". I farmacisti, che seguiranno nei prossimi giorni nella nostra ASL3 lo specifico corso di formazione per acquisire le necessarie competenze, si preparano quindi a svolgere anche il delicato compito sociale di orientare e sostenere coloro che chiederanno di essere aiutati, favorendo così – ha concluso Bellagambi - lo sviluppo delle azioni previste dalla rete del codice rosa ma soprattutto saranno in grado di indirizzare direttamente le  vittime verso i corretti percorsi assistenziali, di tutela e recupero".

CHE COS’E’ IL CODICE ROSA DI PISTOIA
Il  Codice Rosa è il progetto  deliberato dalla Giunta regionale nel 2011 dopo la sottoscrizione del protocollo d’intesa tra la Procura Generale della Repubblica di Firenze e l’Assessore al Diritto alla Salute con l’obiettivo di realizzare una rete regionale per la promozione di strategie condivise finalizzate alla prevenzione ed al contrasto del fenomeno della violenza e degli abusi. Nella Provincia di Pistoia è operativo da alcuni mesi ed è stata creata una «Task force interistituzionale» composta da diversi professionisti, competenze, servizi e realtà: medici, infermieri, psicologici, assistenti sociali, Prefettura, Magistratura, Provincia, strutture ospedaliere e territoriali (dipartimenti di emergenza e urgenza, materno infantile, di salute mentale, consultori, ecc…), Medici di Medicina generale e Pediatri di Libera scelta, Forze dell’Ordine, associazioni, Comuni, centri antiviolenza, centri di recupero ed ora anche i farmacisti, per realizzare  azioni coordinate, professionali e tempestive, di prevenzione, ascolto e sostegno alle vittime di abusi e violenze (donne, minori, anziani, omosessuali, ecc…). Alle vittime di violenza vengono riservati percorsi assistenziali protetti che garantiscano privacy e incolumità fisica e psichica. Il personale adeguatamente formato all’accoglienza, all’assistenza ed alla cura delle vittime dovrà immediatamente attivare la task force interistituzionale. In particolare all’interno del pronto soccorso oltre ai normali codici di triage (bianco, azzurro, verde, giallo e rosso) attribuiti ai pazienti sarà istituito un ulteriore codice criptato da utilizzare per identificare i casi in cui vi sia il sospetto che le lesioni siano riferibili a maltrattamenti e abusi. 

29 maggio 2014
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