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Stabilità. Da Regioni una controproposta sui tagli. Chiamparino a Renzi: "Basta tweet, vediamoci"


Dopo il duro scontro di ieri, il presidente della Conferenza delle Regioni ha spiegato che sono pronte delle proposte consentono di rispettare il saldo dei 4 miliardi di taglio. "Noi siamo pronti a fare la nostra parte, ma anche i ministeri è bene che accelerino su questo capitolo". L'incontro potrebbe andare in scena il prossimo 23 ottobre.

17 OTT - Dopo lo scontro Renzi-Regioni sulla legge di Stabilità che ha caratterizzato la giornata di ieri, oggi il presidente della Conferenza delle Regioni, Sergio Chiamparino, manda verso Palazzo Chigi segnali di distensione chiedendo un incontro per discutere le controproste preparate dalle Regioni per far fronte ai tagli da 4 mld. Una presa di posizione preceduta da una dichiarazione pubblicata sulla pagina facebook del governatore piemontese: "Basta #tweet: tagli sono tema complesso ma risolvibile se ci incontriamo con Mef e Presidenza del Consiglio".
"Abbiamo detto al Governo che siamo pronti con delle proposte che ci consentono di rispettare il saldo dei 4 miliardi di taglio. Ma il grado di complessità tecnico è molto elevato e richiede un confronto per il quale occorre un mandato politico che deve venire da un incontro a Palazzo Chigi", ha dichiarato Chiamparino.

"E' necessario - ha spiegato - rimodulare i 4 miliardi secondo lo spirito di Renzi, che condivido, che ognuno deve scegliere come stare dentro le misure. Sprechi - ha aggiunto - ce ne sono a casa di tutti. Noi siamo pronti a fare la nostra parte, ma anche i ministeri è bene che accelerino su questo capitolo. Non sono convinto che i 6 miliardi di tagli affrontino completamente il fronte dei loro sprechi". "Con Piero Fassino nella veste di presidente dell'Anci abbiamo già chiesto un incontro a Palazzo Chigi, e io l'ho sollecitato oggi a Delrio. Credo che ci incontreremo la prossima settimana", ha concluso Chiamparino. L'incontro potrebbe andare in scena il 23 ottobre

Sempre rimanendo in casa PD, la governatrice del Friuli Venezia Giulia, Debora Serracchiani, ha deciso di mantenere toni diplomatici nei confronti della Manovra dichiarando: "Se si sanno fare bene i conti, questo attacco alla sanità non avviene. Non posso non dirmi d'accordo sull'impostazione di una manovra di questo tipo. Anche perché credo che essa darà effetti e opportunità molto positivi anche in Friuli Venezia Giulia, regione produttiva, che sta cercando di reagire alla crisi. Penso - ha concluso - che si riuscirà a trovare un punto di equilibrio in un incontro che, sono convinta, ci sarà tra il Presidente del Consiglio e le Regioni".

Si mantiene, invece, sul piede di guerra il presidente della Regione Veneto, Luca Zaia, che minaccia di impugnare la Manovra davanti alla Consulta. "Il ricorso contro la legge di stabilità lo faremo - ha detto -. Li abbiamo fatti contro Berlusconi quattro anni fa quando ha messo 10 euro di ticket, figuriamoci se non facciamo contro una legge che vuole tagliare 400 milioni di euro al Veneto".  

17 ottobre 2014
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