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Cosenza. I medici dell'Annunziata scrivono al neo presidente Oliverio: "Gravissime criticità. Intervenga per far garantire i Lea"


Nella lettera dell'Intersindacale dell'ospedale calabrese vengono evidenziate ancora una volte le "gravissime criticità di tipo strutturale, organizzativo e i vuoti di organici che la struttura presenta". I medici da tempo denunciano la necessità "non più rinviabile" di riqualificare l'Annunziata e chiedono il pronto intervento della Regione.

15 DIC - A poche settimane dalle elezioni regionali che, in Calabria, hanno visto trionfare Mario Oliverio, l'Intesindacale Medici dell'ospedale Annunziata di Cosenza, che da tempo denunciano la necessità, "non più rinviabile", di riqualificare il nosocomio falcidiato da "un'aggressione fatta di tagli e provvedimenti sbagliati", si rivolgono in una lettera aperta al nuovo governatore per far sì che venga trovata una soluzione che consenta alla struttura ospedaliera di garantire almeno i livelli minimi di assistenza.
 
Riportiamo di seguito il testo integeale della lettera.
 
"Caro Presidente,
Com’è noto l’intersindacale medici dell'Annunziata, da circa un anno sta denunciando la necessità, non più rinviabile, di rilanciare e riqualificare l’Ospedale di Cosenza che, specie negli ultimi tempi, ha particolarmente subito un’aggressione fatta di tagli e di provvedimenti sbagliati. A tale proposito, abbiamo fatto una serie di iniziative e abbiamo lanciato diversi appelli e inviti a tutte le Istituzioni sollecitando i necessari interventi per garantire almeno i livelli minimi di assistenza. Oggi ci rivolgiamo a Lei, finalmente interlocutore Regionale titolato, per ribadire le gravissime criticità di tipo strutturale, organizzativo e i paurosi vuoti di organici che l’ospedale presenta, nella speranza che Lei abbia una buona dose di volontà per ascoltare e per mettersi realmente al servizio dei cittadini.

Caro Presidente, a tutt’oggi, nella nostra Regione, con il piano di rientro, non si è riusciti a far coesistere le politiche di riequilibrio della spesa con i diritti delle persone e noi come Medici e come cittadini Calabresi, stanchi di promesse elettorali che vengono puntualmente disattese all’indomani del voto, di fronte a una classe politica che nell’ultimo ventennio non è stata in grado di promuovere il diritto di salute, né quella spinta economica, che doveva determinare lo sviluppo della Regione, non possiamo tacere sul fatto che questa regione ha una Sanità che è fanalino di coda tra tutte le regioni italiane. E questo non certo e non solo per colpa di noi Medici. 
Come medici che quotidianamente stanno in trincea e che conoscono le enormi problematiche in cui versa l’ospedale, siamo decisamente contrari alla gestione ragionieristica e clientelare dell’ospedale che si è rivelato un’attentato al diritto di salute dei Cosentini. Già nel mese di Gennaio, quando, a tutela dei cittadini, abbiamo iniziato lo stato di agitazione avevamo chiesto a gran voce, sia a livello locale che regionale e nazionale una maggiore qualità dell’assistenza anche mediante migliori condizioni di lavoro per noi operatori. Oggi che il contesto ospedaliero, da tempo ingovernato, è ulteriormente peggiorato, registriamo una dequalificazione progressiva e il rischio di un maggiore impoverimento dell’assistenza. 

Certo, se qualcuno ci avesse ascoltato forse anche il morale di noi Medici oggi sarebbe diverso, non ci sentiremmo cosi angosciati e preoccupati anche per la nostra professione che nei fatti è svalutata. Nonostante ciò siamo però consapevoli che al di là del senso di vergogna che come operatori proviamo per come sono ridotti gli ospedali calabresi, bisogna andare avanti per senso di responsabilità nei confronti dei cittadini che sempre più numerosi, scoraggiati e adirati si rivolgono a noi. Perché succede proprio questo, Caro Presidente, che nel mentre la Sanità in senso generale è oggetto di schermaglie e vendette politiche, negli ospedali i miracoli li dovremmo fare noi operatori, con tutti i rischi del caso. 
Al momento nessuno, fra i tanti che discettano di buoni propositi anche in sanità, si sta ponendo il problema che non esiste un piano di riorganizzazione e programmazione del nostro sistema sanitario regionale. Si vive in un sostanziale fallimento e in un tirare a campare che porterà inevitabilmente allo sfascio totale del sistema sanitario regionale calabrese, che è anche la più grande azienda della nostra regione e quindi, paradossalmente la più importante risorsa economica. Purtroppo, e questo è preoccupante, chi detiene le redini della politica spesso non conosce il contesto in cui opera. Ed è questa ignoranza che, probabilmente ha portato a scelte diverse da quelle che sarebbero state necessarie….

Caro Presidente, indipendentemente da chi guiderà la Sanità, vigili affinchè si cambi rotta, per rompere definitivamente con questo passato. Vigili anche sui criteri con cui saranno scelti i nuovi Direttori Generali per la Sanità, privilegiando soprattutto la competenza, la qualità e la conoscenza. 
I cittadini e noi operatori Le saremo grati se ci verrà risparmiato il teatrino di sempre. 
La Calabria, come Lei ben sa, ha bisogno di risposte concrete e di persone che abbiano capacità amministrativa e di programmazione a tutela del diritto di salute dei cittadini che oggi è particolarmente a rischio. 

Caro Presidente, faccia corpo comune con noi per difendere una struttura, come quella dell’Annunziata, che ha tradizioni e capacità professionali che non possono essere svilite ulteriormente e ci aiuti anche a recuperare il rispetto della nostra professione. Come rappresentanti sindacali e come cittadini siamo disponibili a qualsiasi confronto". 

15 dicembre 2014
© Riproduzione riservata

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