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Campania. Barelle al Pronto Soccorso: Ordine dei medici in campo. Via a Tavolo tra dirigenti e manager

di Ettore Mautone

Garantire un contributo tecnico ed organizzativo per il superamento dell’emergenza, raccogliere dati e parere qualificati per migliorare la qualità dell'offerta sanitaria nell'ambito della rete ospedaliera dell'emergenza e della medicina del territorio. Questi gli scopi principali del tavolo tecnico convocato dal presidente dell'Ordine dei Medici Silvestro Scotti.

29 GEN - Garantire un contributo culturale, tecnico ed organizzativo per il definitivo superamento dell’emergenza barelle nei reparti di pronto soccorso di Asl e ospedali della Regione Campania. Raccogliere dati, suggerimenti e pareri qualificati - dai dirigenti medici impegnati in corsia e dai manager delle aziende sanitarie - per collaborare fattivamente con il livello politico istituzionale mirando al miglioramento della qualità dell’offerta sanitaria nell’ambito della rete ospedaliera dell’emergenza e dei servizi sanitari della medicina di base, distrettuale e del territorio. Sono questi gli scopi principali del tavolo tecnico convocato ieri, presso la sede dell’Ordine dei medici di Napoli e provincia, dal presidente Silvestro Scotti.

“Si tratta di un primo passo – avverte Scotti – compiuto all’insegna dell’assunzione di responsabilità e della buona volontà e che mira ad andare oltre i provvedimenti tampone fin qui adottati per fronteggiare strutturalmente un male che si ripresenta a scadenze fisse soprattutto nelle grandi città, non solo in Campania ma in tutta Italia, con le stesse forme e gravità. Un problema che ha una precisa e puntuale relazione con il picco stagionale di influenza e virosi respiratorie e intestinali, capaci di mettere a letto milioni di cittadini mandando in tilt qualunque sistema di emergenza”.

Un nodo da sciogliere, secondo Scotti, attrezzandosi per tempo con strategie e attività che puntino a rendere compiuta l’integrazione tra livelli assistenziali ospedalieri e territoriali e che facciano leva sulle nuove tecnologie informatiche in un’ottica da sviluppare ad ogni livello nei rapporti tra strutture di degenza, medicina di base, ambulatori e nascenti Uccp (Unità complesse per le cure primarie) previste dalla legge Balduzzi e dal contratto della medicina di base.

All’incontro sono intervenuti il direttore generale della Asl Napoli 1 Ernesto Esposito, il manager del Santobono Pausilipon Anna Maria Minicucci, il direttore generale facente funzioni dell’ospedale Cardarelli Patrizia Caputo. E poi Giuseppe Galano, responsabile della centrale operativa regionale del 118, leader del sindacato anestesisti ospedalieri della Campania, Fiorella Palladino, responsabile del reparto di Osservazione breve del dipartimento emergenze del Cardarelli, Santo Monastra, già primario di gastroenterologia dell’ospedale San Gennaro, Gianna Maria Vallefuoco, pediatra di base, Luigi De Lucia, medico di famiglia. Infine i consiglieri dell’Ordine dei medici Gabriele Peperoni responsabile regionale del Sumai (specialistica ambulatoriale) ed Enzo Schiavo medico di famiglia della Fimmg.

Proprio da quest’ultimo è giunto il suggerimento di garantire standard di personale adeguati in tutti i pronto soccorso cittadini falcidiati dal blocco del turn-over affiancando equipe mediche territoriali impegnate in servizi di assistenza domiciliare integrata. Positiva, nella testimonianza della Minicucci, l’esperienza che al Santobono affianca i medici di continuità assistenziale nella gestione dei codici bianchi al pronto soccorso. Così, per Fiorella Palladino, uno dei nodi da sciogliere è la realizzazione di un sistema integrato tra le centrali operative provinciali del 118 e di una rete informatica che renda immediatamente disponibili i dati del paziente e tutte le prestazioni sanitarie che ha ricevuto nell’ultimo mese. A puntare il dito sull’eccessivo clamore mediatico dell’emergenza barelle è Ernesto Esposito che sottolinea la necessità di rimuovere le cause del fenomeno attraverso investimenti sulla rete territoriale e distrettuale coinvolgendo maggiormente le aziende territoriali. Interventi in molti casi già avviati, a Napoli, con la riconversione di alcuni presidi ospedalieri del centro storico. Dito puntato, infine, sulla rigidità dei contratti da superare con contrattazioni decentrate anche di livello aziendale. Richiama il piano ospedaliero del 2010 e la prevista rete integrata dell’emergenza, rimasta a metà del guado, Giuseppe Galano. Considera efficace il recente provvedimento della Regione che integra la disponibilità di 113 posti letto al Monaldi, Cotugno, Cto e al policlinico universitario Federico II, il manager del Cardarelli Patrizia Caputo soprattutto per la novità prevista di unità ispettive che a breve saranno impegnate a verificare l’attuazione del protocollo. A insistere infine sulla necessità di attuare una reale integrazione tra servizi ospedalieri e territoriali intervengono tutti gli altri ospiti del tavolo tecnico.

“Si tratta di una prima tappa di un percorso che, entro alcuni mesi - conclude Scotti - intendiamo chiudere con una proposta organica che, come portavoce del coordinamento regionale dei presidenti degli Ordini dei medici, intendo sottoporre al tavolo regionale e alla struttura commissariale per affiancare i pur efficaci provvedimenti sin qui adottati e per contribuire a superare strutturalmente, nel medio e lungo periodo, il fenomeno barelle in corsia al Cardarelli come negli altri pronto soccorso degli ospedali regionali. Non ultima la capacità dell’Ordine di intervenire per coinvolgere i cittadini nel corretto uso dei servizi di sanitari di emergenza”.

Ettore Mautone 

29 gennaio 2015
© Riproduzione riservata

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