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Basilicata: presentato nuovo percorso diagnostico-terapeutico per l’infarto del miocardio


Abbattimento dei tempi, un unico protocollo di intervento, condivisione terapeutica e perfetta sinergia di tutti i soggetti coinvolti (medico di base, 118, responsabili Utic e dell’Emodinamica) a vari livelli nella diagnosi e nella cura dell’infarto miocardico acuto. Sono questi i punti chiave del percorso diagnostico-terapeutico ed assistenziale (Pdta) elaborato dal Dipartimento Salute e presentato oggi alla stampa dal presidente della Regione, Vito De Filippo, e dall’assessore alla Salute, Attilio Martorano.

01 FEB - “Il tempo è muscolo”. Usano questa frase i cardiologi per sottolineare l’importanza fondamentale di riuscire ad intervenire in tempi brevi per ridurre i casi di mortalità e di invalidità permanente che seguono gli infarti. Ricordiamo tra l’altro che, in tutto il mondo, le malattie cardiovascolari rappresentano la prima causa di morte e la quinta causa di malattia. In Italia vi sono circa 150 mila morti ogni anno a causa dell’infarto miocardico acuto ed in Basilicata le vittime riscontrate sono circa 1200, delle quali 700 muoiono in ospedale e circa 400-500 muoiono prima ancora d’arrivare nella più vicina Struttura sanitaria.
Per tutti questi motivi oggi, il presidente della Regione Basilicata Vito De Filippo, e l’assessore alla Salute Attilio Martorino, hanno presentato alla stampa un “Percorso terapeutico ed assistenziale (Pdta) per lo sviluppo della rete dell’infarto miocardico acuto (Ima)”. Obiettivo del protocollo è quello di offrire ai pazienti colpiti da infarto il trattamento più rapido ed efficace possibile in relazione alle caratteristiche cliniche del paziente e al luogo dove si verifica l’infarto. La chiave del successo del trattamento si basa sul principio che non serve trasferire velocemente il paziente nell’ospedale più vicino ma nella struttura sanitaria più idonea. Nel nuovo sistema, infatti,  la diagnosi e la terapia delle primissime fasi, compresa la somministrazione di farmaci fibrinolitici, potranno essere eseguite in sedi diverse, e cioè sul territorio, in ambulanza, nel Pronto soccorso di ospedali periferici e da altre figure professionali (Medici e infermieri dell’area Emergenza-Urgenza), in stretto contatto con la centrale operativa del 118 e il cardiologo dell’Utic di riferimento. Le ambulanze del 118 sono già state attrezzate per eseguire un elettrocardiogramma completo sui pazienti con dolore toracico acuto e di trasferire il tracciato alla Centrale operativa del 118 e all’Utic dell’Ospedale S. Carlo di Potenza e del Madonna delle Grazie di Matera dove sarà garantita la presenza un cardiologo, costantemente giorno e notte. Tutto ciò allo scopo di consentire il trasferimento sul territorio della diagnosi di sospetto infarto, riducendo il numero di ospedalizzazioni improprie e i ritardi evitabili nella diagnosi e nella terapia dell’infarto del miocardio. Nella conferenza stampa è stata presentata, inoltre, una campagna di comunicazione capillare su come riconoscere i sintomi dell’infarto. In questo modo il paziente potrà diventare il primo medico di se stesso.

“Nonostante la Basilicata venga riconosciuta da analisti esterni come una Regione in grado di assicurare un ottimo livello nelle prestazioni sanitarie e da Roma ci siano imposte politiche di contenimento della spesa non siamo disposti a giocare la partita della Sanità in difesa: il nostro obiettivo era e continua ad essere quello di fornire servizi sempre migliori ai cittadini e garantire salute e qualità della vita”. Il presidente della Regione Basilicata, Vito De Filippo, ha così spiegato il nuovo progetto durante la conferenza stampa. “Mentre continuiamo a mandare avanti programmi e screening di prevenzione in altri campi – ha proseguito De Filippo – abbiamo ritenuto utile concentrarci su una patologia che rappresenta non solo una delle principali cause di morte in tutto l’occidente, ma che anche quando non ha esiti letali, con il suo effetto invalidante può incidere pesantemente sulla qualità della vita e sulla capacità lavorativa delle persone.. Perciò, con ‘il percorso diagnostico e terapeutico dell’Ima’ - ha concluso - abbiamo lavorato per rendere le maglie della rete di soccorso sempre più strette ed efficaci, per annullare le criticità”.

Per l’assessore alla Sanità lucana Attilio Martorano, “l’iniziativa, frutto di un accurato lavoro svolto con i cardiologi ed i medici di Medicina generale di Basilicata,  punta ad innalzare i livelli di sicurezza in caso di infarto miocardico acuto consentendo un drastico abbattimento dei tempi d’intervento e dunque una maggiore possibilità di salvare la vita dell’infartuato, senza disparità di intervento su tutto il territorio regionale”. “Quest’iniziativa - ha concluso - non sarà un esempio isolato di definizione, di percorso diagnostico e terapeutico; ad esso se ne aggiungeranno altri per altre patologie ed eventi, così da assicurare ai cittadini lucani le terapie più appropriate ed omogenee di cura su tutto il territorio regionale”.







 

01 febbraio 2011
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