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Abruzzo. Entro ottobre saranno chiusi 4 punti nascita con meno di 500 parti all’anno


Si comincerà con Sulmona (L'Aquila) il prossimo 30 giugno a cui seguirà Ortona (Chieti) il 1 luglio, poi il 1 ottobre Penne (Pescara) e infine Atri (Teramo) il 30 ottobre prossimo. Il calendario definitivo è stabilito nei piani presentati a Roma ed approvati dal tavolo con il Governo riunito la settimana scorsa.

14 APR - Sono ufficiali le date di chiusura dei quattro punti nascita abruzzesi con meno di 500 parti e per questo considerati poco sicuri, per le quali i territori interessati sono in mobilitazione: si comincerà con Sulmona (L'Aquila) il prossimo 30 giugno a cui seguirà Ortona (Chieti), il giorno dopo, il 1 luglio, poi il 1 ottobre Penne (Pescara) e infine  Atri (Teramo) il 30 ottobre prossimo. Il calendario definitivo è parte integrante dei piani presentati a Roma ed approvati dal tavolo con il Governo sul piano di rientro del deficit sanitario che si e' svolto mercoledì scorso, il giorno prima del Consiglio, alla presenza dei tecnici del ministero della Salute, del commissario ad acta e presidente della Regione, Luciano D'Alfonso, dell'assessore regionale alla sanità Silvio Paolucci, e del subcommissario, Giuseppe Zuccatelli.

In quella riunione è stata decisa la fine del commissariamento della sanità per l'Abruzzo nel prossimo autunno con il riconoscimento di una premialità di 31 milioni di euro per l'ente, a patto che la Regione centri gli obiettivi fissati, tra i quali il principale e' proprio la chiusura dei punti nascita.

Nei piani si prevede il potenziamento dei punti nascita che dovranno 'ereditare' l'utenza, in questo caso L'Aquila, Chieti, Pescara e Teramo, oltre al rafforzamento del sistema di emergenza-urgenza.

Per il direttore generale della Asl provinciale dell'Aquila, Giancarlo Silveri, “è importante ricordare che questo tipo di intervento non nasce per risparmiare ma per rendere ancora maggiore la sicurezza e le condizioni di cura”.

L’assessore Paolucci ha quindi annunciato l’intenzione di “non solo di riconvocare il Comitato del percorso nascita, che è un comitato scientifico, ma anche di chiedere un parere, sul percorso che si sta facendo, all'Agenzia Sanitaria Nazionale; un parere tecnico scientifico a garanzia della salute degli abruzzesi, che verrà richiesto senza bloccare nessuna procedura in atto ed arriverà in poco tempo".
 

14 aprile 2015
© Riproduzione riservata

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