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Rischio clinico. Italia e Francia a confronto:  80% errori riguarda problemi di organizzazione


Incontro tra Federsanità Anci e la Federation Hospitaliere de France. Da una parte il modello italiano, sviluppato in collaborazione con Agenas e nato raccogliendo la necessità sempre più forte delle Aziende di migliorare i sistemi di controllo. Dall'altra quello francese, che punta all’elaborazione di raccomandazioni delle buone pratiche mediche e allo sviluppo di indicatori di qualità.

28 APR - Confrontarsi in maniera sempre più articolata sui diversi modelli di gestione del rischio clinico. E’ la priorità emersa nel corso della tavola rotonda tenutasi questa mattina presso l’Hotel Quirinale a Roma, che ha visto l’incontro tra Federsanità Anci e la Federation Hospitaliere de France (FHF). Direttori generali italiani appartenenti e francesi hanno concordato perfettamente nell’affermare che è sempre più necessario prevenire gli errori all’interno delle Aziende sanitarie, diminuire gli eventi avversi in modo da abbassare i contenziosi assicurativi, migliorare l’eccellenza del servizio e garantire condizioni essenziali di affidabilità al paziente-cittadino.

Nel corso della tavola rotonda si sono messi a confronto i due modelli di gestione del rischio: il modello sperimentale di Federsanità Anci, sviluppato in collaborazione con Agenas e nato raccogliendo la necessità sempre più forte delle Aziende sanitarie di migliorare i sistemi di controllo per evitare in ogni modo l’errore che, come sottolineato con convinzione da Stefano Mezzopera, Risk Manager di Federsanità Anci: “Nell’80% dei casi riguarda problemi di organizzazione”, e quello della Haute Autoritè de Santé (HAS), che punta principalmente all’elaborazione di raccomandazioni delle buone pratiche mediche, allo sviluppo di indicatori di qualità e di sicurezza delle cure e che rilascia attestati per le strutture e l’accreditamento dei medici attraverso un collegio qualificato, 6 commissioni specializzate, 400 agenti e 2800 esperti esterni.

L’incontro ha permesso il confronto tra i due sistemi sanitari, evidenziando come le criticità siano molto simili, dall’eccessivo ricorso al Pronto Soccorso, alla ricerca di una maggiore appropriatezza prescrittiva. L’Italia si distingue per l’universalità del servizio e per la tenuta economica, la Francia è avanti nei processi di certificazione del rischio clinico ed organizzativo, che è uniforme sul territorio nazionale. In campo assicurativo questo consente di avere un’ottima gestione delle polizze.

Momento centrale della tavola rotonda è stato il confronto sui dati dei settori sanitari dei due Paesi. Si sono analizzati i dati Oecd 2012-2013 relativi a diversi parametri, dalla popolazione dei due Stati (Italia 60,3 M – Francia 65,5 M), alle spese totali di salute in %PIL (Italia 8,7% - Francia 11,2%), fino al numero totale di letti pubblici/privati (Italia 310.000 – Francia 480.000) e al costo stimato della responsabilità civile medica (Italia 1,2 Mds – Francia 0,6 Mds).

Enrico Desideri, Direttore generale dell’Usl 8 Arezzo e Vice Presidente vicario di Federsanità Anci non ha dubbi sull’utilità di lavorare insieme per un progetto comune, avente come scopo quello di contribuire alla diminuzione del costo complessivo della responsabilità civile medica e delle sue conseguenze: “Sono diversi i campi che potranno essere sviluppati ulteriormente insieme. Primi fra tutti le tecniche di comunicazione del rischio e di comunicazione tra personale e utenti e lo sviluppo di un monitoring system che permetta al management di tenere sotto controllo il fenomeno del contenzioso, assai correlato – peraltro – con la qualità percepita!”.
 

28 aprile 2015
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