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Abruzzo: Chiodi, “Trasporto sanitario mostra gravi criticità. Servono regole certe”


Questo l’allarme lanciato dal presidente della Regione Abruzzo, a seguito dei risultati di un’analisi svolta  dall’Ufficio Commissariale. Le criticità riguardano sia i servizi di emergenza legati al 118, sia il trasporto programmato. Chiodi ha promesso una “linea dura” per garantire ai cittadini un’assistenza adeguata.

18 FEB - Il presidente della Regione Abruzzo, Gianni Cbiodi, ha lanciato un’allarme sulla situazione regionale del trasporto sanitario. "Servono norme e regole certe in questo settore al fine di garantire la tutela della salute e la sicurezza dei cittadini”. La grave situazione è emersa a seguito di un’indagine condotta dall’Ufficio Commissariale sulle convenzioni per il trasporto sanitario nella Regione, come richiesto dai Ministeri e come previsto dal Programma Operativo 2010. Il settore ha mostrato criticità legate alla modalità di remunerazione degli enti convenzionati, “sono state accertate, infatti, differenze significative nella remunerazione tra le Asl e disomogeneità nella tipologia dei servizi e nel numero delle convenzioni attivate". Ma anche problemi legati ai servizi di emergenza del 118, ed al trasporto programmato, ad esempio per pazienti oncologici o in dialisi.

"A questo punto - ha aggiunto il governatore - dobbiamo ricorrere a una linea dura se vogliamo garantire il funzionamento e un grado di efficienza del servizio per arrivare a un livello di assistenza alla popolazione adeguato”. “Solo dopo un'attenta valutazione dei dati riferiti alle attività e al fabbisogno – ha spiegato - potrà essere stabilito un rimborso massimo per le diverse tipologie di servizi. Ciò consentirà alle Aziende Sanitarie di provvedere tempestivamente alla stipula delle convenzioni". Occorre, dunque, fare chiarezza e assicurarsi che gli enti convenzionati dimostrino attività, attrezzature e personale adeguato ai rimborsi previsti. "Abbiamo scoperto - ha proseguito Chiodi - che esiste una copertura del territorio non uniforme con il rischio di avere una zona molto servita ed una poco servita per motivi inspiegabili e, non ultimo, disomogeneità nelle modalità di convenzionamento che non rispondono alle norme condivise a livello nazionale".

Un ulteriore forte criticità è rappresentata anche dal fatto che non vi è stata chiarezza nella definizione degli standard delle dotazioni di bordo dei mezzi di soccorso, della dotazione del personale degli enti convenzionati in relazione alla tipologia del trasporto prestato, alla formazione svolta e alla competenza dimostrata per rendere più qualificato questo settore. Infine, l'analisi ha mostrato una grave carenza di flussi informativi e quindi l'impossibilità di rendicontare l'attività e le spese effettivamente sostenute con il risultato di non consentire alle Aziende Sanitarie una programmazione ed un controllo efficace ed efficiente.
 

18 febbraio 2011
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