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Veneto. Ecco come saranno ripartiti i tagli della manovra di agosto. Coletto: “I Lea sono salvi, ma il Governo ha perso la faccia”


Questo il commento alla delibera che ha formalizzato le misure per assorbire i tagli di 2,352 imposti alla sanità per il 2015 e che pesano sul Veneto per oltre 200 milioni. “Le prestazioni ai pazienti sono salve, ma la manovra alla quale Renzi ci costringe è comunque profondamente ingiusta”

15 SET - “Non abbiamo nemmeno sfiorato nessuna delle centinaia di prestazioni inserite nei Livelli Essenziali di Assistenza. Un miracolo, con il quale rispondiamo ai tagli orizzontali impostici dal Governo nazionale, che ha perso la faccia, e insegniamo a Roma e agli spreconi come si fa”.
 
Così l’Assessore regionale alla Sanità del Veneto Luca Coletto ha commentato la delibera con la quale la Giunta regionale, dopo un ultimo confronto con il Presidente Luca Zaia avvenuto nella seduta di oggi, ha formalizzato le modalità con le quali intende assorbire i tagli alla sanità per il 2015: “vergognosamente orizzontali e decisi senza il minimo riferimento ai criteri e ai costi standard”, che sul Veneto, con i conti in ordine, ha fatto cadere una “mannaia” di oltre 200 milioni di euro.
 
“Le prestazioni ai pazienti sono salve – spiega Coletto – ma la manovra alla quale Renzi ci costringe è comunque profondamente ingiusta. Ad esempio dovremo intervenire sugli acquisti di beni e servizi e su quello dei dispositivi medici puntando ad una riduzione di spesa del 5%, come imposto dalla legge nazionale, ma è una follia chiedere altri risparmi in questo settore ad una Regione che si è già spinta molto avanti sulla strada dell’efficientamento, implementando gli acquisti centralizzati e con il lavoro di selezione della Crite (Commissione Regionale per l’Investimento in Tecnologia e Edilizia). Tutto questo – ammonisce – senza contare il probabile insorgere di lunghi e costosi contenziosi con gli operatori privati. Ci hanno voluto mettere in croce, ma ce la caveremo”.
 
“L’efficientamento della spesa per il personale – incalza Coletto – è in atto in Veneto già da tempo, e comunque si potrà agire solo marginalmente sui costi dirigenziali, ma null’altro su tutto il resto”.
 
La spesa per l’assistenza specialistica ambulatoriale dovrà essere contratta dell’1% per il 2015. “A questo proposito – prosegue – siamo stati attentissimi e i nostri report ci dicono che la cifra prevista in riduzione è sostenibile. Peraltro abbiamo disposto che in ogni Azienda Sanitaria Pubblica si preveda l’apertura al pubblico di un punto prelievi tutti i giorni della settimana, comprese le festività”.
 
Da rivedere anche i canoni dei project financing, mentre si è deciso di vietare alle Ullss ogni tipo di investimento privo di copertura finanziaria specifica con risorse derivate da quelle per i Lea.
 
Dal primo ottobre, “e questa è una nota dolente della quale il Governo tagliatore dovrebbe vergognarsi”, dice Coletto, bisognerà invece rivedere tutto il sistema dell’erogazione delle prestazioni “Extra Lea”, quelle erogate solo in Veneto per decisione della Regione e non previste nei Lea. “Con successivo provvedimento – spiega l’Assessore – definiremo comunque nuove modalità di assistenza in favore dei mutilati e invalidi di guerra, per cause di guerra e per servizio”.
 
“Per alcune prestazioni di Medicina Fisica e Riabilitativa – aggiunge Coletto – abbiamo deciso di non fare un taglio orizzontale e totale, come ci veniva chiesto da Roma, ma abbiamo indicato un tetto massimo per alcune di esse, che consente di garantire comunque una cura degna di questo nome”.
 
Per le prestazioni considerate sarà prescrivibile un solo ciclo di terapia l’anno con prescrizione rilasciata esclusivamente dallo specialista fisiatra della struttura pubblica.
 
“Nel dover approvare questa delibera, dopo mesi e mesi di battaglia senza limiti a tutti i tavoli romani, soli o quasi – conclude Coletto – ci è venuta l’orticaria per l’ingiustizia e l’arroganza dell’imposizione arrivata da Roma, ma alla fine ciò per cui abbiamo combattuto l’abbiamo ottenuto: niente tagli alle cure davvero necessarie alla gente. Renzi è avvisato: sarà l’ultima volta. Alla prossima anche un sistema capace di dare qualità e quantità rischierà di dover iniziare il cammino verso la Grecia, dove l’approccio trasversale, insensato e ragionieristico di un governo incapace di capire le vere necessità del suo Popolo porterà tutta la sanità italiana”.

15 settembre 2015
© Riproduzione riservata

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