Quotidiano on line
di informazione sanitaria
Giovedì 25 APRILE 2024
Regioni e Asl
segui quotidianosanita.it

Rischio clinico. La necessità di riposizionare il paziente al centro

di Enzo Chilelli

La strada da seguire non è quella di far diminuire le richieste di risarcimento ma di far diminuire il rischio dei pazienti di subire danni. Riflessioni sul report Centro Gestione Rischio Clinico e Sicurezza del Paziente della Toscana

03 OTT - Nelle scorse settimane sono apparsi su alcuni giornali locali della Toscana articoli relativi agli ultimi dati diffusi dal Centro Gestione Rischio Clinico e Sicurezza del Paziente della Regione sugli errori clinici nelle strutture sanitarie toscane: si parla di 1500 errori che registrano, secondo quanto riportato, un aumento delle infezioni post-chirurgiche. L’articolo parla di quattro infezioni al giorno, di riammissioni in ospedale dopo le dimissioni  e di cadute, indicandole come maggiore causa di morte.
 
Si tratta di cifre che impongono una riflessione, soprattutto perché si verificano in una regione, la Toscana, dove c’è una storica tradizione di gestione del rischio clinico e dove le iniziative di prevenzione sono attive da tempo. In ogni attività umana l'errore è insito nell’uomo stesso. Il rischio si può gestire ed è quindi un obbligo etico e deontologico farlo, dopo averlo conosciuto, ma bisogna attuare una rivoluzione concettuale e passare dal "Chi è stato?"  al “Perché è accaduto?".
 
Oltre l’80 per cento degli errori avvenuti in sanità non sono ascrivibili  ai medici o agli infermieri  che sbagliano come indica il titolo dell’articolo,  ma a rilevanti carenze di chi avrebbe dovuto organizzare il percorso e, al contrario, non lo ha fatto.
 
Appare  stridente  da parte di operatori del rischio sentir dire  che la colpa è dell’operatore quando  non si è messo in sicurezza quel percorso.
Casi eclatanti, come quelli citati, sono la prova provata della carenza di organizzazione e non della "colpa" del singolo operatore.
 
Fondare le iniziative di prevenzione su indicatori internazionali, seppur autorevolmente validati, o su grandi numeri che poco hanno a che fare con la realtà quotidiana delle strutture ospedaliere del territorio è già di per se un errore.
Del resto la nostra sanità è riconosciuta tra le migliori al mondo e non ha necessità di copiare modelli poco attuabili nella nostra cultura.
 
I casi che vengono raccontati sulla stampa fanno riferimento a errori certamente con ricadute gravi sui pazienti, ma che avrebbero potuto avere esito diverso se soltanto si fossero messe in atto adeguate misure organizzative nelle procedure clinico assistenziali e se, per dirlo con una vecchia frase, “si fossero sollevati i sassi” per controllare quel percorso.
 
Il report della Regione Toscana, a cui i dati sopra citati fanno riferimento, si conclude con la problematica delle richieste di risarcimento che ovviamente aumentano nel caso in cui aumentano i danni subiti dai pazienti.
 
Non dimentichiamoci però che la strada da seguire non è quella di far diminuire le richieste di risarcimento ma di far diminuire il rischio dei pazienti di subire danni. L’obiettivo è quindi,  riposizionare il “paziente al centro”  anche attraverso quel necessario cambiamento culturale che passa per una visione kantiana dell’uomo come fine e non come mezzo.
 
Enzo Chilelli
Direttore Generale Federsanità Anci

03 ottobre 2015
© Riproduzione riservata

Altri articoli in Regioni e Asl

ISCRIVITI ALLA NOSTRA NEWS LETTER
Ogni giorno sulla tua mail tutte le notizie di Quotidiano Sanità.

gli speciali
Quotidianosanità.it
Quotidiano online
d'informazione sanitaria.
QS Edizioni srl
P.I. 12298601001

Sede legale:
Via Giacomo Peroni, 400
00131 - Roma

Sede operativa:
Via della Stelletta, 23
00186 - Roma
Direttore responsabile
Luciano Fassari

Direttore editoriale
Francesco Maria Avitto

Tel. (+39) 06.89.27.28.41

info@qsedizioni.it

redazione@qsedizioni.it

Coordinamento Pubblicità
commerciale@qsedizioni.it
    Joint Venture
  • SICS srl
  • Edizioni
    Health Communication
    srl
Copyright 2013 © QS Edizioni srl. Tutti i diritti sono riservati
- P.I. 12298601001
- iscrizione al ROC n. 23387
- iscrizione Tribunale di Roma n. 115/3013 del 22/05/2013

Riproduzione riservata.
Policy privacy