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Puglia. D'Ambrosio Lettieri (CoR): “Emiliano non parta col piede sbagliato. Cambiare il Ssr non è robetta per cerchi magici”


Per il componente della commissione Sanità del Senato il governatore non può pensare di "esaurire il confronto sul Piano di riordino ospedaliero, un fatto così importante per la nuova governance della sanità pugliese, con un incontro solo a Bari e coinvolgendo solo alcune categorie professionali, certamente importanti ma non esaustive di tutto il comparto sanità".

23 FEB - "Non posso che salutare positivamente il fatto che il presidente Emiliano abbia convocato per il 27 febbraio prossimo un incontro al Policlinico sul piano di riordino ospedaliero. Ma devo anche sottolineare che parte col piede sbagliato se pensa di esaurire il confronto su un fatto così importante per la nuova governance della sanità pugliese con un incontro solo a Bari e coinvolgendo solo alcune categorie professionali, certamente importanti ma non esaustive di tutto il comparto sanità. Sino a questo momento, infatti, non ci risulta siano stati interpellati altri Ordini e Albi professionali del settore, se non quelli collegati ai medici e agli infermieri, né che siano state invitate le associazioni di tutela dei diritti del malato. Forse i cittadini non devono essere informati sulle scelte che si andranno a compiere? Forse l'Ares non esiste più o la legge che l'ha istituita non è degna di essere rispettata? Cambiare il sistema sanitario regionale non è e non può essere robetta per cerchi magici". Lo dichiara in una nota il componente della commissione Sanità del Senato Luigi d'Ambrosio Lettieri (CoR).
 
Quello sanitario è un sistema complesso che per essere governato con efficienza ed efficacia, garantendo livelli essenziali di assistenza adeguati a fronte di tasse eque - l'esatto contrario della situazione attuale - deve necessariamente trovare una sintesi nelle sinergie interprofessionali, istituzionali e sociali che di fatto sono chiamate ogni giorno ad operare in trincea, ciascuna nel proprio ruolo. Non è neanche possibile che il confronto si esaurisca tra quattro mura e con pochi prescelti solo a Bari lasciando il territorio e le realtà locali nella incertezza e nella confusione. A meno che non sia proprio questo l'obiettivo: nascondere l'approssimazione che avvolge le scelte impopolari. Scelte che si possono e si devono affrontare a testa alta, come fece Raffaele Fitto dieci anni fa portando ovunque le ragioni del governo regionale di allora sul piano di riordino ospedaliero. Ma è chiaro che questo si può fare, si può essere preparati anche agli insulti, solo se si è in buona fede e il fine è davvero quello di migliorare il sistema a beneficio di cittadini e operatori. È invece paradossale - conclude D'Ambrosio Lettieri - che nel brevissimo spazio di tempo che resta per presentarsi al Ministero, si continui a nuotare nel mare dei forse, come ha fatto ancora una volta oggi Emiliano dichiarando in una intervista televisiva che gli ospedali da chiudere alla fine potrebbero essere nove, no, forse dieci. La sanità non è un pallottoliere. Mi auguro, dunque, che nelle prossime ore il confronto si faccia davvero più ampio, concreto, chiaro e costruttivo".

23 febbraio 2016
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