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Assicurazioni e ospedali. Miraggio o realtà?

di Enzo Chilelli (Federsanita')

Per molto tempo lo stato di assicurabilità delle strutture sanitarie è stato quanto mai problematico e preoccupante. Con la legge sulla Responsabilità professionale probabilmente si modificherà questa tendenza. Tuttavia, in questo scenario di cambiamento, siamo già di fronte ad una svolta che, stavolta, viene dal Sud, dall'Azienda Ospedaliera G. Moscati di Avellino

10 MAR - Per molto tempo lo stato di assicurabilità delle strutture sanitarie è stato quanto mai problematico e preoccupante. Abbiamo assistito ad un processo involutivo che ha riguardato gli ospedali italiani, i quali, di fronte ad un progressivo ritiro delle compagnie, hanno preferito ricorrere a forme improprie di autoassicurazione. Questo ha innescato  una pericolosa “spirale viziosa” che ha aggravato ulteriormente i molteplici problemi che già affliggono la Sanità Pubblica, con gravi ripercussioni su tutti gli attori nella filiera della Salute, primo fra tutti il paziente.
 
La riforma della legge sulla Responsabilità Medica, i cui iter di approvazione sono in corso in Parlamento, almeno nel testo oggi maturato, probabilmente modificherà in modo sostanziale questa tendenza. Tuttavia in questo scenario di cambiamento siamo già di fronte ad una svolta che, stavolta, viene dal Sud. L’Azienda Ospedaliera G. Moscati di Avellino, alla certificazione volontaria  di 2° livello del modello Federsanità Anci per la gestione di rischio sanitario, ha registrato elevati standard qualitativi, finalizzati al miglioramento continuo della qualità delle cure ed alla sicurezza dei pazienti. 
 
Elementi, questi, inseriti dall’Azienda G. Moscati nella gara assicurativa appena espletata ed in grado di far conseguire vantaggi di natura economica quantificabili nel 18% di sconto sulla nuova polizza r.c. dell’Azienda stessa poiché ritenuti dall’assicuratore fortemente incidenti sulla prospettiva di frequenza e di gravità di un evento avverso.
 
L’auspicio è che le strutture ospedaliere italiane investano sempre più in modelli operativi di gestione del rischio clinico, al fine di ridurre l’impatto del contenzioso sui bilanci aziendali. Tra l’altro la necessità di ricorrere a tali modelli gestionali è oggi oggetto di notevole attenzione, in quanto costituisce uno dei fondamenti su cui si basa la riforma della responsabilità medica, attualmente in discussione presso il Parlamento Italiano.
 
Enzo Chilelli
Direttore generale Federsanità Anci

10 marzo 2016
© Riproduzione riservata

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