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PA Trento. Lo screening audiologico diventa ufficiale in tutti i punti nascita del Trentino


Lo screening si unisce ai controlli già previsti in Provincia: screening metabolici, delle cardiopatie congenite e test del riflesso rosso. “Circa due bambini su mille nascono con un difetto dell’udito. È importante individuare il problema il prima possibile per poter permettere un corretto sviluppo del bambino”, spiega la Giunta provinciale.

04 APR - Un nuovo screening neonatale si aggiunge a quelli già effettuati a tutti i nuovi nati in provincia di Trento. Si tratta di un test che permette di controllare, subito dopo la nascita, l’udito del bambino per individuare precocemente eventuali difetti congeniti. “Lo screening – spiega una nota della giunta provinciale che annuncia l’ingresso del test audiologico in tutti i punti nascita - è un test importante per individuare un sospetto di malattia prima che questa si manifesti. Viene effettuato con lo scopo di identificare soggetti affetti da patologie a prognosi severa, il cui decorso possa essere positivamente influenzato da una diagnosi precoce e da un’adeguata terapia. Il Dipartimento di pediatria e il Dipartimento di prevenzione dell’Apss, in linea con le attuali raccomandazioni scientifiche, considerano l’esecuzione degli screening neonatali un obiettivo prioritario di tutela della salute dei bambini in provincia di Trento”.

Pertanto da oggi, 4 aprile, lo screening audiologico sarà esteso a tutti i punti nascita della provincia e i neonati saranno sottoposti, oltre ai consueti controlli adottati da tempo – gli screening metabolici, quello delle cardiopatie congenite e il test del riflesso rosso –, al controllo dell’udito prima della dimissione dall’ospedale.

“I difetti uditivi congeniti costituiscono una delle maggiori anomalie presenti alla nascita. Circa due bambini su mille neonati sani nascono con un difetto dell’udito che, nei primi mesi di vita, è molto difficile da identificare senza test specifici e oggettivi. È importante individuare, il prima possibile, una perdita dell’udito per poter permettere un corretto sviluppo del bambino: infatti in caso di sordità congenita tanto più precoce è l’intervento tanto maggiori sono le possibilità di recupero dal punto di vista funzionale (linguaggio) e di sviluppo psicologico e cognitivo del bambino”, commenta ancora la provincia nella nota.

Lo screening dell’udito introdotto in provincia di Trento sarà effettuato utilizzando il test delle emissioni otoacustiche automatiche (TEOAE) e dei potenziali evocati uditivi del tronco automatici (A-ABR). Si tratta di esami semplici, veloci e indolori che si eseguono mentre il neonato riposa e che si effettuano con uno strumento che rileva la percezione uditiva del neonato.

La nota provinciale ricorda che gli altri screening neonatali attivi in provincia di Trento sono:

Screening metabolici
Vengono eseguiti tra le 36 e le 48 ore di vita del neonato, prelevando dal tallone alcune gocce di sangue che sono poste su una speciale carta assorbente. I cartoncini sono inviati all’Azienda Ospedaliera Universitaria di Verona, per eseguire i test per l’ipotiroidismo congenito, il deficit di glucosio 6 fosfato deidrogenasi e la fibrosi cistica (per il quale viene raccolto e inviato anche un campione di feci della prima scarica del neonato) e all’Azienda Ospedaliera di Padova, dove viene eseguito lo screening metabolico allargato per 25 malattie metaboliche rare.

Screening per le cardiopatie congenite
Con questo screening vengono escluse le gravi malformazioni congenite del cuore che necessitino di assistenza medica tempestiva e intervento cardiochirurgico nelle prime settimane di vita. Si esegue applicando alla mano destra e ad uno dei piedi del neonato una sonda (con lucetta rossa) collegata ad un apparecchio chiamato saturimetro, che misura il livello di ossigenazione del sangue del neonato che nel caso di gravi malformazioni del cuore risulta ridotto. L’esame è indolore, innocuo, rapido e sicuro ed è eseguito dopo le 48 ore di vita del neonato.

Test del riflesso rosso
Si tratta di un semplice esame con cui è possibile riconoscere patologie oculari che, se scoperte tardivamente, possono causare gravi e permanenti danni visivi. Viene eseguito durante la visita di dimissione: il pediatra si pone davanti al neonato, proietta la luce di uno strumento chiamato oftalmoscopio in entrambi gli occhi e osserva il campo pupillare illuminato. In condizioni normali si vedrà un riflesso rosso in corrispondenza della pupilla, uguale per dimensioni e intensità in entrambi gli occhi.

04 aprile 2016
© Riproduzione riservata

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