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Puglia. Emiliano: “Giunta disponibile a correggere delibere che riguardano piano di riordino sanitario”


Così il presidente questa mattina in terza commissione consiliare, insieme con il direttore del Dipartimento Salute Giovanni Gorgoni, per il confronto con i consiglieri sulle proposte emendative al Piano. Il governatore ha anche sottolineato la necessità di aprire un fronte di trattativa nazionale con il Governo sulla sanità, non solo pugliese ma di tutto il Mezzogiorno.

06 APR - “Il Governo regionale considera il Piano di riordino ospedaliero una delibera perennemente aperta e suscettibile di modifiche. E’ un atto di pianificazione strategica, e come tale non è un piano fisso, bensì viene adeguato man mano che si modifica lo scenario. Noi oggi abbiamo concordato che il teatro della modificazione del piano di riordino sia la commissione sanità, cioè l’organo tecnico della sovranità popolare, del Consiglio. Avere la possibilità di modificare la pianificazione strategica dentro la commissione consiliare della sanità, significa avere democrazia e pluralità di scelte che sono una cosa diversa che scegliere da soli nella stanza del Presidente della Regione”. Così il presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano, questa mattina in terza commissione consiliare, insieme con il direttore del Dipartimento Salute Giovanni Gorgoni, per il confronto con i consiglieri sulle proposte emendative al Piano di riordino ospedaliero presentate in commissione e raccolte dagli stessi consiglieri nel lungo lavoro di audizioni con importanti pezzi della società pugliese, svolte in queste settimane dalla stessa commissione consiliare.

“Di fronte a sollecitazioni che tendono costruire il bene comune e non a soddisfare esigenze specifiche – ha ribadito Emiliano - la giunta è disponibile a correggere le delibere che riguardano il piano di riordino sanitario (ma anche altri atti rilevanti) così come fanno anche diverse regioni. Siamo disponibili ad alimentare questo meccanismo di osmosi continua tra l’esecutivo e la commissione purchè le questioni vengano affrontate insieme, purchè su di voi si trasferisca anche il peso di alcune scelte”.

“E se la commissione – ha continuato il Presidente - ha desiderio di conoscere l’evoluzione del piano per adeguarlo in maniera realistica, e anche con un minimo di ambizione di operare un cambiamento, il governo ci sta. Ritiene che questo metodo sia assolutamente positivo. Il governo si impegna, a prescindere dalle questioni formali, a considerare questa interlocuzione permanente, centrale nella eventuale modifica di queste delibere. Questo è un punto fondamentale. Noi non consideriamo mai chiusa la pianificazione sanitaria”.

Emiliano ha poi sottolineato come l’indirizzo della Giunta, ribadito più volte, sia quello di investire prioritariamente le risorse del territorio su quei luoghi che subiscono le conversioni “perché ci vogliamo immedesimare in quei sindaci che subiscono delle privazioni”.
Il Presidente ha dato la disponibilità anche a discutere insieme per cercare di equilibrare i processi di esecuzione del piano di riordino, quindi le modalità e i tempi di attuazione. Sul lungo lavoro di audizioni svolte dalla terza commissione, Emiliano ha sottolineato quanto questo sia stato “un lavoro di grandissimo pregio che costituisce per l’esecutivo una sorta di provvista di informazioni e di valutazioni che sono decisive in un meccanismo che nella sostanza è un pezzo di piano strategico della sanità pugliese, che come tutti i piani è in continuo divenire”.

Ma non si è parlato solo di Piano di riordino ospedaliero. Nel corso del confronto infatti è emersa anche la necessità di aprire un fronte di trattativa nazionale con il Governo sulla sanità, non solo pugliese ma di tutto il Mezzogiorno. Da qui anche l’invito di Emiliano alla commissione.
“Se io potessi andare alla trattativa finale con il Governo nazionale – ha detto Emiliano - sulla base di una proposta fortissima fatta da questo Consiglio regionale e se ci coordinassimo con le altre regioni, così come abbiamo fatto con le trivelle, sarebbe una cosa eccezionale. E questo indipendentemente dal tipo di governo. Dobbiamo essere uniti per rinegoziare con l’esecutivo alcuni punti fondamentali, quali ad esempio le risorse (800 mila euro in meno rispetto all’Emilia Romagna con la stessa popolazione) e il personale (20mila tecnici in meno). Siamo in grado di difendere tutta la Regione e tutto il mezzogiorno? Se mi date un mandato sul piano sanitario, io farò questa battaglia. L’importante è che non lasciate solo il governo regionale nella battaglia con il governo nazionale. Andare a fare lotte con il governo oggi è costosissimo – ha concluso Emiliano - Io vi posso dire con certezza che ho intenzione di battermi sulla questione sanitaria però ho bisogno del vostro mandato. Io ci sto e accetto l’incarico, che non è facile. Ho bisogno che continuiate a sostenermi”.
 

06 aprile 2016
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