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Ostetricia di Avezzano. Registrato il miglior rendimento regionale: più basso rischio di malformazioni e di malattie di gestanti o feti


La struttura presenta la soglia-rischio, sulle malformazioni di neonati, più bassa su scala regionale (3 su 1168 parti in un anno rispetto al 4 per mille delle statistiche europee) e quella col minor numero di casi di patologie di gestante o feto (26). Si contraddistingue, inoltre, per il basso numero di paerti cesarei. 

26 APR - L’ostetricia di Avezzano (ex aequo con Pescara) è l’ospedale con la soglia-rischio, sulle malformazioni di neonati, più bassa d’Abruzzo (3 su 1168 parti in un anno rispetto al 4 per mille delle statistiche europee) e quella col minor numero di casi di patologie di gestante o feto (26). Dal report 2015 sui certificati di assistenza al parto ( CeDAP) della Regione emerge che il reparto di Avezzano, al momento della nascita, è quello che in Abruzzo garantisce il maggior numero di presenze del pediatra: 1138 volte sul totale dei parti, una percentuale nettamente superiore ad altri ospedali, anche più grandi, della Regione. Il reparto da anni, a dispetto della diffusa crisi della natalità in tutta Italia, non accusa flessioni nel numero di parti: lo scorso anno ha fatto registrare un incremento di 119 nascite rispetto al 2014 e addirittura di 148 nel confronto col 2013.

Un ruolino di marcia che non sembra accusare cedimenti a giudicare dal numero di parti contati quest’anno dal gennaio scorso a oggi: 332, in piena sintonia con le performance degli anni precedenti. All’ottimo livello complessivo, testimoniato dal report del 2015, si aggiunge un’altra ‘voce’ positiva che da anni contraddistingue l’ostetricia di Avezzano, guidata da Giuseppe Ruggeri: il basso numero di parti cesarei, indice di una buona qualità per i punti-nascita. Nel capoluogo marsicano, nel 2015, i parti naturali sono stati 733, quasi i due terzi del totale annuo, collocando Avezzano, anche in questa graduatoria, ai primissimi posti nei punti-nascita d’Abruzzo.

La riduzione della percentuale di parti cesarei, a favore dell’aumento di quelli naturali, è un indice di merito stabilito dal Ministero della Salute. Peraltro le dinamiche della culla, in Marsica, disegnano o consolidano scenari legati alle diverse etnie. Il presidio di Avezzano, in seguito alla massiccia presenza di popolazioni immigrate impiegate soprattutto nell’agricoltura del Fucino, fa registrare il più alto numero di parti ad opera di donne africane in Abruzzo.

Lo scorso anno sono stati 102 i figli del continente africano venuti alla luce ad Avezzano, di cui l’80% di nazionalità marocchina e a seguire, nettamente staccati, egiziana, nigeriana, somala ecc. Al secondo posto, come donne africane che hanno partorito in Abruzzo, ci sono ospedali della costa, a quota 71. All’ospedale di Avezzano, intanto, si ‘affacciano’ timidamente alla culla anche nuove nazionalità: 16 Asia, 4 Nord America, 10 America del sud. Il resto dei parti è riconducibile a donne europee (882). Ad Avezzano le donne partoriscono, in larga misura (689 parti) tra i 30-39 anni mentre le over 40 sono state,lo scorso anno, 97. 8, infine, le giovani mamme sotto la soglia dei vent’anni.

26 aprile 2016
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