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Molise. Fusione Cardarelli-Fondazione, M5S: “L’avvocatura boccia Frattura”. Il presidente: “Un’altra cantonata dei grillini”


Per i 5 Stelle il parere dell'avvocatura della Regione "conferma che la ex Cattolica è e resta una fondazione di diritto privato, quindi i suoi 105 posti letto non possono essere considerati ‘pubblici’”. Frattura: “l’oggetto del loro sdegno dice tutt’altro e, anzi, dà conforto alle azioni che stiamo per intraprendere”.

26 MAG - “Ancora caos sul progetto di integrazione pubblico-privato tanto sostenuto dalla triade Pd Frattura-Ruta-Leva e tanto osteggiato dai cittadini. Dopo lo scambio epistolare non proprio amichevole tra vertici della Cattolica e Regione, ora vi mostriamo il documento che sbugiarda il progetto del Commissario ad acta”. Esordisce così una nota del Movimento 5 Stelle che pubblica il parere dell’avvocatura sul progetto di fusione tra il Cardarelli e la Fondazione Giovanni Paolo II.

“Durante la discussione del Bilancio di fine aprile – prosegue la nota dei 5 Stelle ripercorrendo il percorso - il Pd presenta un ordine del giorno che legittima politicamente la delibera di giunta numero 180/2016 e impegna il Presidente della Regione a chiedere il cambio dello Statuto della Fondazione. Il concetto che il PD ha provato a far passare è semplice: se la governance diventa a maggioranza pubblica allora si potrà realizzare l’integrazione escludendo qualsiasi interesse di tipo privato. Il Movimento 5 Stelle Molise si è opposto perché allora come oggi non si capisce come la Regione voglia gestire l’integrazione pubblico-privato e perché il Molise resterebbe l’unico caso in Italia in cui un soggetto privato si sostituisce al pubblico nell’erogazione di servizi emergenziali come la rete cardiologica. Qualche giorno più tardi vi abbiamo addirittura annunciato la possibilità del pagamento di un fitto al privato per l’utilizzo dei locali dell’Università Cattolica, realizzati interamente con soldi pubblici, che significherebbe far sborsare altri soldi ai cittadini. Non ci siamo fermati. Abbiamo fatto un accesso agli atti per conoscere il parere dell’avvocatura regionale sull’intero progetto di fusione, in particolare sul cambio di governance e sulla riorganizzazione sia dei servizi che del personale”.

“La triade Pd – prosegue il M5S - ci aveva assicurato la trasformazione di 105 posti letto in pubblici con riequilibrio del rapporto pubblico-privato. Il 9 maggio scorso Ruta e Leva, infatti, spiegavano al Quotidiano del Molise che ‘i posti letto del pubblico saranno pari al 75%, 25% per il privato’. E aggiungevano all’Ansa che ‘è possibile una corretta gestione dell’ospedale unico, in quanto la regia sarebbe tutta pubblica e al Cardarelli verrebbe aggiunta l’offerta sanitaria resa oggi dalla Fondazione con gli oltre cento posti letto ad essa accreditati dalla previsione dei piani operativi’”.

“Questo, invece – attacca il M5S -, è quanto si legge nel parere dell’avvocatura numero 46618/16, predisposto dalla responsabile Claudia Angiolini e sottoscritto dal direttore generale Massimo Pillarella: ‘La Fondazione resta costituita per la produzione di servizi collocati sul mercato in regime di libera concorrenza, escludendosi così, in radice, la caratteristica propria dell’organismo pubblico avente finalità generale’. Infatti la Regione paga le prestazioni sanitarie in funzione del prezzo concordato con il soggetto privato che non è affatto la stessa cosa che si fa per il servizio pubblico”.

Inoltre, proseguono i grillini citando il parere, “anche dopo il cambio nella ‘governance’, la Fondazione manterrà la sua natura privata, non sussistendo i presupposti che congiuntamente devono essere presenti affinché la stessa possa essere qualificata come organismo pubblico” poiché, tra le altre cose, “la Fondazione non esercita funzioni pubbliche e non ha prerogative proprie di una pubblica amministrazione ma svolge, e continuerà a svolgere, attività di carattere commerciale, sebbene senza scopo di lucro, al pari delle altre strutture sanitarie private accreditate”.

Poche righe che, secondo il M5S, “confermano tutte le preoccupazioni che il Movimento 5 Stelle, insieme a comitati e cittadini, ha portato in piazza mercoledì scorso. Adesso non siamo solo noi a denunciarlo ma è il Direttore generale della Regione Molise a sottoscriverlo!”.

Al M5S ha replicato lo stesso presidente Paolo di Laura Frattura, parlando “un’altra imbarazzante cantonata” da parte del M5S. “Gridano allo scandalo, ci accusano di contraddirci e mentire, senza però comprendere che l’oggetto del loro sdegno dice tutt’altro e, anzi, dà conforto alle azioni che stiamo per intraprendere, così come abbiamo comunicato ai cittadini e in Consiglio regionale”.

Rispetto al cambio della governance della Fondazione Giovanni Paolo II, spiega dunque Frattura, “abbiamo chiesto un parere anche al Servizio dell’avvocatura regionale rispetto alle conseguenze di un’eventuale acquisizione da parte della Regione del controllo del consiglio di amministrazione: con questo passaggio – così il nostro quesito – cambierebbe la natura giuridica dell’ente? Un eventuale cambio della natura giuridica, infatti, sarebbe stato d’intralcio all’operazione che intendiamo portare avanti di integrazione tra l’ospedale Cardarelli e la Fondazione Giovanni Paolo II in quanto avrebbe potuto configurare un escamotage per eludere il blocco del turnover”.

“Il Servizio di avvocatura regionale – prosegue Frattura - ci ha tranquillizzati sotto questo punto di vista. Se cambio ci sarà – ci hanno spiegato – la Fondazione resterà ente di diritto privato e con essa anche i rapporti di lavoro con i propri dipendenti resteranno di natura privatistica. Dunque, il paventato rischio dell’elusione del blocco del turnover non ci sarebbe e non ci sarà. Era quello che ci auguravamo. Il parere dell’Avvocatura non ci contraddice né ci smentisce, per buona pace dei Grillini che, pur di dare la caccia alle streghe sempre e comunque, provando persino a fare i primi della classe, finiscono per prendere cantonate. Qualche approfondimento in più non farebbe loro male”.

26 maggio 2016
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