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Piemonte. Bimba morta a Lemie, Saitta: “Nulla a che vedere con vaccini". Ed è polemica con il Css


L’assessore alla Sanità interviene sulla morte della bimba per ribadire “l’importanza dei vaccini” e replicare alla presidente del Consiglio Superiore di Sanità, Roberta Siliquini, che ha criticato la scelta della Asl di ritirare il lotto di vaccini utilizzato per la bimba: “E’ stata logica prudenziale”. Siliquini smentita anche sulla bassa copertura in Piemonte contro il morbillo e la rosolia: “Siamo al 90,55% contro la media nazionale dell’86,7%”.

31 MAG - “E’ mia regola di condotta non commentare a caldo vicende drammatiche, sia per rispetto delle persone coinvolte sia perché è opportuno attendere l’esito dell’autopsia e lo svolgimento delle indagini da parte delle autorità competenti. Avendo però letto su un noto quotidiano che il Consiglio Superiore di Sanità ha definito ‘eccessiva’ la scelta dell’Asl To4 di ritirare un lotto di vaccini e si afferma che il Piemonte sarebbe sotto la media nazionale per quanto riguarda i vaccini per morbillo e rosolia, ritengo opportuno precisare alcune cose”. Ad affermarlo, in una nota, è l’assessore alla Salute del Piemonte, Antonio Saitta, in relazione alla morte della bimba di 2 mesi e mezzo deceduta nei giorni scorsi a Lemie, a poche ore da alcune vaccinazioni, e alle dichiarazioni rilasciate sul caso al quotidiano La Stampa dalla presidente del Css, Roberta Siliquini.
 
“Innanzitutto – spiega Saitta - è bene ribadire con forza che il decesso della piccola Steffy nulla ha a che vedere con il vaccino che le era stato somministrato”. L’assessore spiega quindi che “in presenza di ipotetiche reazioni avverse ai farmaci, decessi compresi, si attiva una procedura di farmacovigilanza: nel caso specifico il SeReMi ha immediatamente verificato che non sussistevano altri eventi analoghi segnalati nella stessa zona o nella regione”, ed evidenzia che “la decisione dell’Asl To4 di ritirare il lotto del vaccino interessato è stata assunta sulla base di una logica prudenziale”.

Quanto alle coperture vaccinali in Piemonte, che secondo Siliquini sarebbero sotto la media per quel che riguarda il morbillo e la rosolia, Saitta chiarisce: “In Piemonte registriamo un elevato livello di copertura vaccinale raggiunto nel primo anno di vita e i dati relativi all’anno 2014 confermano che le coperture vaccinali medie piemontesi sono tutte superiori alle medie nazionali. Non solo: per quanto riguarda il vaccino contro morbillo-rosolia, in Piemonte registriamo un 90,55% contro la media nazionale che si attesta intorno all’86,70%, il che fa del Piemonte la regione con il valore medio più alto in Italia in questo specifico tipo di vaccinazione”.

“Ciò che è importante, comunque – conclude l’assessore -, ribadire è l’importanza dei vaccini e la necessità di evitare allarmismi sulla falsa pericolosità delle vaccinazioni”.

31 maggio 2016
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