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Milano. Più servizi e possibilità di prenotare analisi e visite. Ecco le richieste dei cittadini alle farmacie. Il sondaggio di Federfarma


Ma non solo richiesta anche la proposta abituale dei farmaci equivalenti, consigli per orientarsi nelle scelte, e più rispetto della riservatezza. Il sondaggio è stato svolto da Federfarma Milano tra le farmacie private di Milano (e della provincia milanese) ad un anno dalla firma della “Carta della Qualità della Farmacia” elaborata con “Cittadinanzattiva”.

29 GIU - Cosa chiedono i milanesi alle farmacie? Più servizi aggiuntivi, la proposta abituale dei farmaci equivalenti, consigli per orientarsi nelle scelte, rispetto della riservatezza, la possibilità di prenotare analisi e visite specialistiche.E’ quanto emerge da un sondaggio svolto da Federfarma Milano tra le farmacie private di Milano (e della provincia milanese) ad un anno dalla firma della “Carta della Qualità della Farmacia” elaborata con “Cittadinanzattiva” (Tribunale dei Diritti del Malato). I farmacisti hanno evidenziato quali sono i punti della Carta più rispondenti alle esigenze dei milanesi che entrano in farmacia.

“La Carta della Qualità elenca una serie di servizi in relazione a accoglienza, informazione, sicurezza, standard di qualità dei servizi cui ogni farmacia deve attenersi – ha spiegato Annarosa Racca, Presidente di Federfarma – Nel 2015 abbiamo aderito con entusiasmo a questa proposta di Cittadinanzattiva, anche in considerazione del processo evolutivo della farmacia, sempre più primo presidio sanitario sul territorio e centro dispensatore di servizi complementari. Dopo un anno di rodaggio, abbiamo chiesto ai farmacisti l’opinione dei cittadini”.

Principi ispiratori della Carta della qualità sono: accessibilità, accoglienza e personalizzazione, informazione, sicurezza e standard di qualità dei servizi erogati. Per ognuna di queste categorie la Carta elenca gli impegni che la farmacia assume e i diritti da garantire al cittadino.

Dal sondaggio tra le farmacie emerge una classifica Top Ten dei servizi della “Carta della Qualità” più apprezzati dai milanesi: erogazione di servizi aggiuntivi, quali l’effettuazione di test diagnostici di prima istanza, la misurazione della pressione ed altro, possibilmente in un’area specifica; la proposta abituale dei farmaci equivalenti a prezzo più basso; accoglienza delle esigenze dei cittadini in termini di orientamento, rassicurazione e conforto, in un contesto di rispetto della riservatezza; attivazione di prenotazione di analisi e visite specialistiche presso i servizi del SSN, ed erogazione di farmaci a domicilio; la richiesta abituale al cittadino del codice fiscale o della tessera sanitaria al momento del pagamento per la detrazione fiscale; attenzione al percorso materno infantile, dando spazio all’allattamento al seno, favorendo la messa in rete della donna con i servizi socio – sanitari; fornire tutte le informazioni sui servizi sanitari pubblici attivi sul territorio e sulle procedure per accedervi; adozione di soluzioni per la gestione delle attese, quali ad esempio il salva–coda, e particolari accorgimenti per persone con esigenze speciali; garantire turni di servizio che assicurino un’adeguata copertura del territorio ed informazione aggiornata su farmacie di turno e orari di apertura e infine garantire l’accesso in farmacia rimuovendo le barriere architettoniche.

“La nuova Carta della qualità della farmacia è stata realizzata da Cittadinanzattiva-Tribunale per i diritti del malato e Federfarma a vent’anni dalla prima stesura – ha sottolineato Liberata Dell’Arciprete, Segretario regionale lombardo di Cittadinanzattiva – con l’obiettivo di rinnovare l’impegno assunto dalle farmacie per favorire il rispetto dei diritti dei cittadini, alla luce delle novità del panorama sanitario attuale e del contesto sociale ed economico. Aderendo alla Carta della qualità, le farmacie si impegnano a rispettare e diffondere i principi contenuti nella Carta europea dei diritti del malato, a tenere conto in ogni fase della propria attività dei bisogni delle persone e delle difficoltà che esse possono incontrare nell’esercitare il proprio diritto alla salute”.
 
Lorenzo Proia

29 giugno 2016
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