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Romagna. Sangue, stabili le donazioni, in calo il consumo


Le donazioni da gennaio a luglio sono state 31.837. Quanto al consumo, dalle 28.794 unità di globuli rossi concentrati del 2015 si è passati alle 28.455 del 2016, con un risparmio di 339 sacche. L’invito a non abbassare la guardia e a diventare donatori.

29 AGO - Sono state 31.837 le donazioni di sangue effettuate in Romagna da gennaio a luglio di quest’anno, 23 in più rispetto allo stesso periodo del 2015, in cui le donazioni effettuate erano state 31.814. E’ invece complessivamente diminuito l’utilizzo del sangue, che dalle 28.794 unità di globuli rossi concentrati del 2015 passa alle 28.455 del 2016, con un risparmio di 339 sacche. Sono i dati forniti dal Programma Sangue Plasma dell’Ausl della Romagna, che in una nota traccia il bilancio di attività dei primi sette mesi dell’anno, invitando i donatori abituali e nuovi a “rinnovare un piccolo ma prezioso gesto di solidarietà, soprattutto in estate, periodo in cui notoriamente si registra una minor disponibilità di donazione a fronte di una richiesta di sangue spesso maggiore”.

Entrando nel dettaglio, in questi primi sette mese dell’anno, nel cesenate le donazioni di sangue sono state 5.915 (286 in più rispetto allo stesso periodo del 2015); nel forlivese 4.420 contro 4.622; nel riminese 8.892 contro le 9.006 del 2015 e nel ravennate 12.610 contro 12.557.  Per quanto riguarda i consumi, si registra un incremento a Cesena (dalle 4.187 unità di globuli rossi concentrati del 2015 si passa alle 4.214 del 2016) e a Ravenna  (12.875 nel 2015 contro 12.948 unità nel 2016) e un lieve calo a Forlì ( 3.845 unità consumate nel 2015 contro le 3.679 del 2016) e a Rimini ( 7.887 unità nel 2015 contro le 7.614 nel 2016).

Per quanto riguarda i nuovi donatori, nel 2015 sono stati 5.885 i romagnoli che si sono presentati nei Punti di Raccolta con il desiderio di donare il proprio sangue e di questi sono stati sottoposti per la prima volta alla donazione in 4.279. Complessivamente, il territorio dell’Azienda USL della Romagna ha potuto contare nell’anno 2015 su 31.639 donatori periodici.

Dall’analisi di questi dati emerge una situazione “complessivamente stabile” del sistema sangue dell’Azienda USL della Romagna che, “grazie alla preziosa collaborazione tra Servizi Trasfusionali e Associazioni/Federazioni di volontariato romagnole e alla sensibilità dei donatori, riesce a garantire l’autosufficienza romagnola”. Ma per mantenere questa condizione, evidenzia la Ausl, “è necessaria comunque la continua disponibilità dei donatori, il lavoro costante delle Associazioni di volontariato e una continua opera di monitoraggio e raccolta dati: l’obiettivo è di continuare a garantire l’autosufficienza territoriale e concorrere all’autosufficienza regionale”. Ecco perché, “ringraziando tutti coloro che donano periodicamente sangue a chi ne ha bisogno”, l’Azienda della Romagna invita comunque “tutti i potenziali donatori a donare il proprio sangue”.

“In particolare – osserva la Ausl - a seguito del terremoto del centro-Italia, i donatori abituali saranno contattati, al bisogno, dalle varie Avis territoriali, alle quali sono tenuti a rivolgersi anche i non donatori che intendessero diventarlo, fermo restando che – a tutela del donatore stesso e dei destinatari del sangue – la donazione dovrà essere preceduta dalle apposite procedure cliniche. Circostanze drammatiche come questa dimostrano, peraltro, quanto sia importante avere una rete forte e ampia di donatori abituali, si rinnova perciò l’invito, a chi già non lo è, di diventare donatore di sangue”.

29 agosto 2016
© Riproduzione riservata

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