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Campania. Cannabis per uso terapeutico, il Governo impugna la legge regionale

di Ettore Mautone

In discussione è la modalità erogativa, in particolare viene contestato il tipo di ricetta utilizzata (a ricalco al posto di quella ordinaria). Il presidente della commissione Sanità in Consiglio regionale, Raffaele Topo (Pd): "Una decisione che ci lascia spiazzati perché non è in discussione la legge, ma la modalità prescrittiva. 

28 SET - Prescrizione di cannabis per uso terapeutico: il Consiglio dei ministri, nella seduta del 27 settembre, ha deciso di impugnare la legge della Regione Campania dell’8 agosto 2016, n. 27, che detta “disposizioni organizzative per l’erogazione dei farmaci e dei preparati galenici a base di cannabinoidi”, individuando profili di incostituzionalità della norma.
 
In discussione è la modalità erogativa, in particolare viene contestato il tipo di ricetta utilizzata (a ricalco al posto di quella ordinaria). “Una decisione che ci lascia spiazzati – avverte Raffaele Topo, presidente della Quinta commissione Sanità in Consiglio regionale del Pd – perché non è in discussione la legge, ma la modalità prescrittiva. Per la disciplina di tale materia ci siamo affidati ad esperti di Federfarma e crediamo di essere nel giusto. Tra l’altro siamo stati rigorosi nell’attribuire i compiti di catalogazione che sono stati affidati alle Università, quelli di preparazione solo a determinate farmacie dotati di particolari laboratori e anche per la prescrizione abbiamo reso capillare tale possibilità attribuita a medici di medicina generale, specialisti ambulatoriali e anche ospedalieri laddove in Pouglia ci sono solo 200 camici bianchi prescrittori che rende molto più restrittivo l’accesso alle cure. Sul tipo di ricetta da utilizzare abbiamo scelto quella a ricalco in tre copie proprio per ricondurre alle modalità prescrittive di sostanze stupefacenti questa attività. Riteniamo che ciò sia nell’alveo della autonomia delle regioni. Autonomia che il Consiglio dei ministro ha rispettato pienamente, ad esempio, riguardo alla norma relativa alle nomine dei direttori generali. Vedremo comunque se resistere o adeguarci alle disposizioni ministeriali”. 

La norma regionale impugnata prevede anche "la promozione della ricerca e di azioni sperimentali prodromiche alla produzione da parte di soggetti autorizzati". Ma, spiega la nota del governo, si tratta di una norma riguardante la prescrizione di medicinali che contrasta con i principi fondamentali in materia di tutela della salute”.

Attualmente, e sin dal 2013, è possibile prescrivere cannabis terapeutica a pagamento in tutte le regioni d’Italia. La prescrizione a carico del Servizio sanitario nazionale, sempre per uso terapeutico, è praticabile solo in poche Regioni (Toscana, Puglia, Liguria, Campania e Veneto, quest’ultimo solo in un caso particolare) che riconoscono pienamente la possibilità di fornire gratuitamente la cannabis uso terapeutico mentre alcune Asl di varie Regioni permettono l’importazione dei cannabinoidi direttamente dall’Olanda, unico paese europeo dove è per ora consentita la coltivazione”. In altre regioni, segnatamente la Toscana, le coltivazioni di Stato sono ormai pronte.

Ma entriamo nel merito della legge campana: la legge in esame riconosce (all’articolo 1, comma 1) dà ad ogni cittadino il diritto di ricevere cure con medicinali a base di cannabis e dei principi attivi cannabinoidi, riportati nella tabella dei medicinali, sezione B, di cui all'articolo 14 del decreto del presidente della Repubblica 9 ottobre 1990, n. 309 (Testo unico delle leggi in materia di disciplina degli stupefacenti e sostanze psicotrope), specificando poi (all’articolo 2, comma 1), che “Per principi attivi cannabinoidi si intendono principi attivi di sintesi o di origine naturale: la cannabis indica e sativa, i prodotti da essa ottenuti; i tetraidrocannabinoli, i loro analoghi naturali, le sostanze ottenute per sintesi o semisintesi che siano ad essi riconducibili per struttura chimica o per effetto farmaco-tossicologico, nonché quelli, privi di effetti psicoattivi, come i cannabidioli (Cbd) e tutti i fitocannabinoidi”.

La legge campana, all’articolo 3 comma 3 prevede invece che “La prescrizione dei farmaci cannabinoidi, a carico del Ssr, sia effettuata su ricettario a ricalco riservati dalle norme nazionali alle sostanze presenti nell’elenco A. Qui si pone il dito puntato del governo che ha spinto all’impugnativa. Pertanto, la citata disposizione regionale, qualora applicata, renderebbe la Campania “l’unica regione di Italia ad utilizzare, per la prescrizione e successivo rimborso di medicinali inclusi nella sezione B della tabella dei medicinali, il ricettario predisposto per la prescrizione di medicinali inclusi nella sezione A di detta tabella”.

“La Legge sull’uso terapeutico della Cannabis in Regione Campania è in vigore ed è efficace - conclude Topo - le motivazioni sollevate dall’impugnativa del Consiglio dei Ministri riguardano esclusivamente un mero rilievo tecnico relativo alle modalità di prescrizione dei medicinali e all’utilizzo di un determinato tipo di ricette che non inficia l’efficacia della legge entrata in vigore lo scorso agosto”. “Si tratta di un’osservazione assolutamente secondaria rispetto al nostro obiettivo che resta quello di garantire assistenza di qualità ai malati attraverso l’erogazione di farmaci essenziali per patologie associate al dolore come la sclerosi multipla. È per questo – ha ricordato Topo - che siamo impegnati sui decreti attuativi che diano il via alle procedure di distribuzione dei medicinali cannabinoidi per finalità terapeutiche nell’ambito del servizio sanitario regionale”.
 
“In ogni caso – ha infine specificato il Presidente della Commissione sanità regionale - il decreto del 9 novembre 2015 stabilisce, tra le altre cose, che la rimborsabilità a carico del Servizio sanitario regionale sia rimessa alle scelte autonome delle Regioni. La Regione Campania, pertanto, nell’ambito delle prerogative poste dal ‘TU stupefacenti’, ha scelto la propria modalità di prescrizione dei preparati al fine di tutelare e tracciare le delicate fasi del percorso assistenziale. Valuteremo, comunque, l’eventuale modifica del testo relativo alle modalità di prescrizione o se resistere in giudizio. L’esito, in ogni caso, sarà solo quello di un’eventuale modifica dei ricettari per le prescrizioni”.

Intanto domani, giovedì 29 settembre, alle ore 10, presso l’Aula magna della Facoltà di Biotecnologie dell’Università Federico II, in via Tommaso De Amicis 95, la presidente del Consiglio regionale della Campania, Rosetta D’Amelio, aprirà i lavori della prima conferenza meridionale sulle dipendenze promossa dalla rete degli Enti ausiliari della Campania. “Dipendenze e globalizzazione: gioco, carcere, migrazioni e Povertà il titolo dell’evento.
 
Ettore Mautone     

28 settembre 2016
© Riproduzione riservata

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