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Toscana. Buco bilancio dell’Asl Massa. Chiesta archiviazione per il presidente Enrico Rossi


Secondo il procuratore “non c’è alcun riscontro all’ipotesi accusatoria” per il presidente della Regione Toscana, indagato per falso in bilancio nell’ambito dell’inchiesta sul buco di oltre 200 milioni nei conti della Asl. Rossi commenta: “Ero stato io a denunciare il buco. Ma è normale che chi svolge funzioni pubbliche sia sottoposto a verifiche di legalità”.

12 OTT - “Nessun riscontro all’ipotesi accusatoria” per il presidente della Regione Toscana Enrico Rossi, che era indagato per falso in bilancio nell’ambito dell’inchiesta sul buco di oltre 200 milioni nei conti della Asl di Massa (Massa Carrara). A dirlo è il procuratore della Repubblica Aldo Giubilaro il quale ha confermato di aver chiesto l’archiviazione per la posizione del governatore

L’inchiesta risale al 2010 e si riferisce ai conti disastrati della Asl negli anni precedenti. “Quei soldi - ha spiegato Giubilaro all’AnsaA - non sono stati rubati, ma spesi per la sanità apuana”. Una spesa però, ha ancora spiegato il procuratore, superiore a quella dei trasferimenti dalla Regione Toscana e, per farlo, era necessario ‘truccare’ i bilanci. Solo una parte, circa un milione di euro, sarebbe stata trattenuta ed utilizzata per fini personali dall’ex direttore amministrativo della Asl di Massa, Ermanno Giannetti, già condannato a 5 anni e sei mesi: avrebbe emesso falsi mandati di pagamento per oltre un milione di euro a favore di creditori dell’Asl per poi intascare lui i soldi. Oltre che per Rossi la richiesta di archiviazione riguarderebbe altri tre indagati incaricati della certificazione dei bilanci.

Ora sarà il tribunale a decidere se accogliere o meno la richiesta del procuratore della Repubblica Aldo Giubilaro di archiviare l’inchiesta che vedeva il presidente Rossi.

Intanto Rossi ha commentato con soddisfazione la notizia: “Apprendo con piacere che il procuratore di Massa Aldo Giubilaro ha avanzato richiesta di archiviazione per le indagini aperte sul mio conto”, dice “Sottolineo – aggiunge  Rossi - che a denunciare il caso della Asl di Massa sono stato io stesso: questo ha consentito di condannare un signore che ha rubato danaro pubblico, il quale, durante la detenzione, ha pensato di chiamarmi in causa. Di qui l’avviso di garanzia e le indagini”.

“E’ normale - prosegue Rossi - che chi svolge funzioni pubbliche sia sottoposto a verifiche di legalità. Resto in attesa della conclusione definitiva della vicenda attraverso l’archiviazione. Per quanto riguarda infine il ‘buco’, si tratta, è bene precisarlo, di soldi spesi in sanità oltre quelli che erano nella disponibilità della Asl di Massa e nascosti taroccando i bilanci. Noi abbiamo deciso di fare la certificazione di bilancio per tutte le aziende sanitarie, unico caso in Italia, e ciò ha consentito che emergesse il problema. Tutte le aziende sanitarie adesso sono certificate e la sanità toscana - conclude Rossi - è sicuramente tra quelle nel Paese con i conti più solidi perché nessuno ha fatto come abbiamo fatto noi”.

12 ottobre 2016
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