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Veneto. Zaia: “In un anno messi a posto i conti. Ora la Riforma”


Il governatore al taglio del nastro dei nuovi reparti dell’ospedale San Martino di Belluno ha colto l’occasione per fare il punto sugli interventi in sanità a un anno dalle elezioni e ha annunciato: “Stiamo per portare a compimento una grande riforma della sanità veneta”. Critico il Pd: “Oggi Zaia taglia i nastri, domani i servizi”.

14 GIU - L’inaugurazione di ieri all’ospedale San Martino di Belluno dei rinnovati reparti di Anestesia e Rianimazione e di Gastroenterologia, alla presenza di numerose autorità, tra le quali il Vescovo Antonio Andrich (che ha benedetto personalmente le nuove strutture) il sindaco Antonio Prade, il presidente della provincia Gianpaolo Bottacin, il vicepresidente del Consiglio regionale Matteo Toscani, il Prefetto Maria Laura Simonetti ed il Questore Luigi Vita, il direttore generale dell’Ulss Antonio Compostella, ha dato modo al governatore del Veneto Luca Zaia di affrontare a tutto tondo il tema della sanità regionale. Dapprima rassicurando i bellunesi: “C’è forse qualcuno capace – ha specificato Zaia - di pensare che una Regione come il Veneto possa trascurare un territorio fondamentale e particolarissimo come la montagna? Non esiste! Stiamo per portare a compimento una grande riforma della sanità veneta, ma in questo cammino, incentrato sulla razionalizzazione, sui costi standard e sulla lotta alle liste d’attesa,  le specificità della montagna, della laguna e del Polesine troveranno le giuste risposte”. Poi Zaia ha evidenziato gli interventi sulla sanità avviati in quest’ultimo anno, soprattutto in merito alle difficoltà sui conti. “Come si fa quando si entra in un’azienda nuova – ha detto il presidente veneto – abbiamo iniziato accendendo la luce, guardando dentro a pregi e difetti del sistema e redigendo un libro bianco; poi abbiamo affrontato la questione dei conti: abbiamo risolto con il ministero il problema del miliardo 312 milioni di ammortamenti non sterilizzati, ottenendo una rateizzazione che ci consentirà ogni anno di dare sostegno agli investimenti nelle nostre Ullss; abbiamo portato anche avanti un grande lavoro di squadra sui conti del 2010, riuscendo a chiudere con un attivo di 12,5 milioni di euro, contro passivi che negli anni precedenti oscillavano tra 80 e 180 milioni; nel frattempo abbiamo lavorato al nuovo Piano Socio Sanitario, che manca da 16 anni, e che presenteremo a breve, appena concluso il confronto con tutti gli stakeholders del settore”. “Sarà un vero e proprio business plan della sanità – ha tenuto a sottolineare Zaia – che ci dirà quali sono le eccellenze da mantenere e sviluppare, quali le criticità su cui intervenire, quali le razionalizzazioni da mettere in campo. Nessuno avrà da temere nulla – ha proseguito – perché l’unico comun denominatore di questo lavoro sarà mantenere e rafforzare i servizi, dare ai cittadini l’assistenza che si meritano e a tutti i lavoratori del settore il riconoscimento delle loro professionalità. E se emergerà la necessità di qualche riconversione, la faremo in modo tale da non incidere sui servizi. In questo ambito – ha detto anche Zaia – continuerà ad avere la massima priorità l’accorciamento delle liste d’attesa sui cui lavoriamo da tempo, con buoni risultati che renderemo noti a breve”.
Per Sergio Reolon del Pd le parole di Zaia rappresentano solo una “passerella che ha il sapore della presa in giro per il territorio bellunese, penalizzato da scelte della Regione che stanno affossando il livello dei servizi sanitari”. “Mi sono rifiutato di essere presente all'appuntamento – ha affermato il consigliere regionale - perché, dopo l'ultimo riparto alle Ulss che non prevede alcun aumento di risorse per Belluno e Feltre, c'è ben poco da festeggiare. Senza contare che se non fosse stato per la nostra opposizione ci sarebbero stati addirittura dei tagli del 3% rispetto al 2010”. “C'è poi un altro nodo che evidentemente Zaia cerca di nascondere, ovvero il fatto che nella bozza di piano socio-sanitario previsto dal centrodestra, l'ospedale di Belluno viene dequalificato. Dunque - conclude Reolon - chi oggi taglia i nastri in pompa magna sarà lo stesso che domani taglierà i servizi: una farsa davvero grottesca”.
 
Le due unità operative inaugurate sono state interessate da interventi per un costo complessivo di oltre 2 milioni 250 mila euro (con un importante contributo della Fondazione Cariverona), che hanno consentito la realizzazione di opere in grado di porle ai massimi livelli di efficienza in assoluto. In un solo anno, la rianimazione del nosocomio bellunese ha ricoverato e assistito oltre 453 pazienti in gravi condizioni; la gastroenterologia ha effettuato oltre 250 ricoveri ordinari e 6.000 tra colonscopie, gastroscopie e visite specialistiche.

14 giugno 2011
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