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Bolzano. La sanità e la rivoluzione digitale. Schael in visita al Centro di ricerca europeo della IBM


La visita, ha detto il Gg dell’Azienda sanitaria Alto Adige, “ci ha fornito una panoramica sul futuro dell’assistenza sanitaria e noi abbiamo appreso molte nuove idee ed opportunità di sviluppo”. Presso il Centro viene sviluppato il programma di autoapprendimento Watson. Per Schael uno strumento che può avere “ottime possibliità” di applicazione soprattutto nella sanità territoriale.  

07 NOV - L‘assistenza sanitaria del futuro sarà completamente diversa rispetto a quella di oggi. E’ attesa, infatti, una grande rivoluzione digitale che permetterà di avere nuovi, importanti strumenti a disposizioni, da applicare ad altrettanto nuove e importanti procedure assistenziali. Di questo hanno discusso il Direttore generale dell’Azienda sanitaria Alto Adige, Thomas Schael, e Alessandro Curioni, IBM Fellow, Vice-presidente per l’Europa e Direttore della IBM Research di Zurigo, nel corso della visita che una delegazione dell’Azienda sanitaria hanno effettuato nei giorni scorsi al Centro di ricerca europeo della IBM.

Alcuni membri del team di ricerca IBM-Health, che collaborano con il Direttore della IBM Research Curioni, hanno offerto ai rappresentanti dell’Azienda sanitaria dell’Alto Adige una panoramica sui risultati della ricerca e sui progetti in corso. Presso il Centro viene sviluppato il programma di autoapprendimento Watson realizzato dalla IBM. Tale programma per computer si inserisce nel contesto dell’intelligenza digitale, comprende le lingue parlate, è in grado di leggere testi in modo indipendente e di strutturare le informazioni acquisite nonché di riportarle sia in forma scritta che verbale.   

“Si tratta di un grande vantaggio per la medicina, soprattutto se si pensa al fatto che dal 2020 le conoscenze mediche raddoppieranno a ritmo di tre mesi”, spiega l’Azienda Alto Adige in una nota. Come sarà dunque possibile rimanere al passo con gli ultimi ritrovati medici? Nel caso della IBM, la soluzione dovrebbe essere il Watson. “Il programma viene alimentato costantemente con le conoscenze più recenti ed è quindi in grado di fornire informazioni appropriate”, così Alessandro Curioni. Per Curioni è importante sottolineare anche che un programma per computer cognitivo può rappresentare solo un sistema di assistenza per il medico: “Le decisioni finali spetteranno sempre ed esclusivamente al medico – anche se sulla base delle informazioni fornite dal programma”.

Dove vede una possibile applicazione di tale programma il Direttore generale Thomas Schael? “Soprattutto per quanto riguarda l’assistenza sanitaria territoriale vediamo delle ottime possibilità nell’utilizzo della tecnologia dell’informazione. A questo proposito desidero sottolineare che si tratta soprattutto di supportare al meglio le pazienti ed i pazienti. Chiunque abbia la possibilità di comunicare direttamente e digitalmente determinati parametri sanitari al medico di base o a quello ospedaliero, risparmia tempo e denaro”.

Nel settore della salute è riconoscibile anche una chiara tendenza alla medicina personalizzata. “Ogni persona, ogni paziente è diverso, ha presupposti differenti – qui un sistema di analisi e di assistenza supportato dalla diagnosi può rivelarsi un valido aiuto”, di questo è convinto Thomas Schael. Soprattutto in caso di malattie rare e per l’oncologia il Direttore generale Asl vede nell’utilizzo di questo programma di assistenza un grande supporto.

Già ora l’Azienda sanitaria dell’Alto Adige è coinvolta nel progetto di ricerca oncologica Saratiba nel quale il processo decisionale viene supportato tramite un software ed in cui Manfred Mitterer, Primario del Day Hospital internistico centrale di Merano, è impegnato in un ruolo di primo piano.

Ulteriori settori dell’Azienda sanitaria dell’Alto Adige, nei quali potrebbe essere applicato un programma cognitivo di assistenza come l’IBM Watson, sono, secondo l’Azienda, quello delle analisi di campioni di tessuto effettuate in Patologia nonché quello della diagnostica per immagini (imaging) per i tumori frequenti (retto, prostata, mammella).

Per Schael “il Centro di ricerca IBM ci ha fornito una panoramica sul futuro dell’assistenza sanitaria e noi abbiamo appreso molte nuove idee ed opportunità di sviluppo. Dove ci porterà il viaggio nessuno lo sa con certezza, ma desideriamo essere preparati al futuro nel miglior modo possibile. La nostra visita presso l’IBM Research di Zurigo è stata un grande contributo in tal senso”.

07 novembre 2016
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