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Screening oncologico mammario. Polemiche sul mammografo mobile. Frattura: “Risponde a requisiti di qualità”


Il presidente interviene sui risultati delle opionioni richieste alle residente nella provincia di Isernia in merito allo screening oncologico regionale con mammografo mobile. “Carico di lavoro non sostenibile nei reparti stessi. Per questo l’Asrem ha affidato il servizio a una società esterna. Rassicuriamo sull’assoluta qualità della prestazione”.

02 DIC - “In questi giorni abbiamo raccolto le opinioni espresse da alcune cittadine molisane residenti nella provincia di Isernia in merito allo screening oncologico regionale del tumore della mammella: c’è chi non condivide mezzi e modalità con cui viene fornito il servizio dall’Asrem, ossia con il mammografo mobile. Precisando come prima cosa che il mammografo mobile risponde agli standard qualitativi indicati nelle linee guida nazionali e internazionali – lo diciamo per rassicurare le nostre cittadine dell’assoluta qualità della prestazione – il servizio si è reso necessario nelle forme che sappiamo perché, ci informano dall’Asrem, ‘i direttori delle Unità operativa complesse di radiodiagnostica della nostra Azienda sanitaria, soltanto pochi mesi fa, con lettera scritta e protocollata hanno espresso l’impossibilità a espletare il servizio suddetto adducendo come giustificazione un ulteriore carico di lavoro non sostenibile dal personale in servizio nei reparti stessi’. In virtù di ciò la direzione Asrem ‘soltanto dopo avere acquisito e preso atto di questa decisione ha affidato il servizio a una società esterna. La scelta è scaturita dall’obbligo da parte dell’Asrem di assicurare un servizio alla popolazione’”. A riferirlo, in una nota, è il presidente della Regione Molise, Paolo di Laura Frattura, a seguito delle rilevazioni effettuate sul gradimento delle cittadine al servizio.

Nella nota Frattura evidenzia che “dal 2015 lo screening oncologico regionale del tumore della mammella, come quello del colon retto e della cervice uterina, fa parte dei Livelli essenziali di assistenza: si tratta di prestazioni sanitarie che ogni regione deve assicurare ai cittadini. E noi la stiamo facendo avendo come primo obiettivo, lo ripetiamo, la qualità del servizio offerto e il mammografo mobile risponde a tutti i requisiti che la tecnologia oggi  richiede nella diagnostica della mammella. Per venire incontro alle difficoltà evidenziate da alcune cittadine, sono stati individuati locali al chiuso e consoni all’esame”.

Nella nota si ricorda, infine, che lo screening oncologico mammario è riservato alle donne di età compresa tra i 50 e i 69 anni di età.

02 dicembre 2016
© Riproduzione riservata

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