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Sicilia, al via la nuova rete di emergenza. Nessun taglio agli ospedali ma interventi più efficaci. Questa la promessa della Regione


È stata presentata oggi, ai sindacati di categoria, la riprogettazione del sistema delle urgenze ospedaliere della Sicilia. Molte le criticità strutturali da superare per un territorio complesso come quello isolano, ma l’Assessorato ha assicurato che nessun ospedale subirà dei tagli. Al contrario, la loro interazione “in rete” assicurerà risposte più tempestive per la diagnosi e la cura dei pazienti trattati in regime di emergenza.

09 GEN - “La nuova rete ospedaliera di emergenza non nasce dall’esigenza di risparmiare o tagliare risorse finanziarie, ma da quella ben più importante di assicurare a tutti i cittadini, ovunque si trovino, una tempestiva ed efficace assistenza, specie nelle ipotesi di patologie acute gravi, a tutela della loro vita e della loro salute”. È con queste parole l’Assessore alla Salute della Regione Sicilia, Baldo Gucciardi, commenta la riprogettazione del sistema delle urgenze ospedaliere, presentata oggi ai sindacati di categoria. Questo restyling è stato reso necessario dall’emanazione del DM 70/2015, che impone un nuovo metodo di programmazione dell’assistenza ospedaliera. “Sono soddisfatto – ha continuato Gucciardi - per il serio contributo offerto e per l’apprezzamento positivo delle organizzazioni sindacali sulla rete dell’emergenza urgenza ospedaliera”

La rete ospedaliera dell'emergenza è costituita da strutture di diversa complessità assistenziale che si relazionano secondo il modello “hub and spoke”. In particolare, la rete è strutturata in maniera tale da garantire le migliori risposte in termini di tempo e di qualità dell’assistenza per le patologie di elevato impatto sociale quali infarto, ictus, emorragie gastrointestinali nonché per i gravi traumatismi. Per lo stesso motivo sono state potenziate e integrate nel sistema la rete delle terapie intensive e delle anestesie.
Ovviamente il disegno della rete ha tenuto conto delle peculiarità del territorio regionale: la Sicilia, infatti, è costituita da isole, aree Montane e aree interne. Di questa criticità soffrono particolarmente le aree interne pedemontane della provincia di Catania (Etna), provincia di Messina (Nebrodi), della provincia di Palermo (Madonie) e di Enna e Caltanissetta. Altro elemento di cui si è tenuto conto è quello della costante quotidiana presenza di migliaia di sbarchi di migranti.

L’Assessorato regionale di competenza assicura che nessun ospedale verrà chiuso, ma ognuno sarà funzionale e complementare all’altro, salvaguardando tutti i presidi compresi quelli delle isole minori e delle zone più disagiate.
“La nuova rete – conclude la nota della Regione - sarà all’altezza della migliore offerta sanitaria, consentendo alla nostra regione un ulteriore salto di qualità”.

09 gennaio 2017
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