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Manovra. Regioni Autonome fanno fronte comune contro i tagli


“Il contenuto della manovra è fortemente penalizzante per le Regioni a Statuto Speciale. Si tratta di una sperequazione che si aggiunge ai tagli previsti per gli Enti Locali e che va a incidere sui servizi. È necessario, pertanto, fare fronte comune ed esprimere una posizione determinata affinché siano riviste decisioni inique”. Lo ha annunciato il governatore della Sardegna, Ugo Cappellacci, che ha convocato per oggi un vertice a Roma. Allarme anche da Zaia e Chiodi. Tagli alla sanità per 7,5 mld.

06 LUG - Il vertice è previsto alle ore 10 nella sede del Coordinamento, in via Parigi 11 e servirà ''per l'esame della manovra di stabilizzazione finanziaria e delle sue ricadute sulle Autonomie speciali'' ritenuta iniqua per le Regioni autonome. ”Non avremo solidarietà dalle Regioni ordinarie”, ha detto il Presidente del Friuli Venezia Giulia, Renzo Tondo, interpellato dall'Ansa sulla manovra del Governo e sulle possibili ripercussioni di essa sul bilancio regionale. Tondo ha fatto sapere di “voler aspettare i documenti in mano” per esprimersi puntualmente ed è in contatto costante con il presidente della Conferenza delle Regioni, Vasco Errani, e il presidente della Provincia autonoma di Trento, Lorenzo Dellai. Il Presidente del Friuli Venezia Giulia si e' detto “convinto dell'importanza di formare un fronte comune delle Regioni speciali”. Per approfondire il documento finanziario, domani saranno a Roma il vicepresidente della Regione, Luca Ciriani, e l'assessore regionale al Bilancio, Sandra Savino.
 
 
Zaia e Chiodi: “Preoccupatissimi”
Anche il presidente del Veneto, Luca Zaia, interviene sui problemi della crisi economica: “Obama - ha detto Zaia – è il presidente di tutti e, in queste situazioni, il Paese ha bisogno del massimo senso di responsabilità: anche a livello veneto, ci vuole un'intesa trasversale alla politica, perché ho l'impressione che la trasversalità sarà l'unica soluzione per far fronte al rigore che ci aspetta nei prossimi mesi e nei prossimi anni”.Il presidente del Veneto si è detto “preoccupatissimo, anche se non abbiamo ancora una manovra definitiva e leggibile” per i tagli agli enti locali previsti dalle bozze della nuova manovra prevista dal ministro Tremonti. “Personalmente – afferma Zaia - sto assolutamente dalla parte delle pubbliche amministrazioni virtuose, che già hanno dato tanto e che, nell'ottica di tagli orizzontali, dovranno dare ancora invece che, come meriterebbero, ricevere. Bisogna riconoscere al ministro Tremonti e al Governo di dover affrontare una situazione apocalittica a livello nazionale e internazionale, perché la crisi di novembre 2008 ha un suo notevole peso. Con estrema onestà, bisognerà quindi vedere questo documento quando sarà presentato in Parlamento e ci saranno bocce ferme”. Se verrà confermato il taglio di 9 miliardi a carico degli enti locali, Zaia ha ammesso che ''ci saranno non poche difficoltà, visto che ho assessori che devono lavorare con un taglio del 70% delle risorse. Abbiamo quindi una grande preoccupazione, derivante dal fatto che non abbiamo più buchi sulla cinta e che, potendone fare degli altri, non vogliamo tirarla troppo, per garantire i servizi essenziali e far sì che dalla tassazione derivi qualità della vita''. Per il Presidente della Regione Abruzzo, Gianni Chiodi “La manovra finanziaria è troppo onerosa per gli Enti Locali e, in particolare, per le Regioni. Il giudizio della Conferenza delle Regioni e' stato unanimemente di forte preoccupazione, perché, si traduce in un taglio ai servizi per depauperare realtà già allo stremo delle forze e minaccia l'attuazione del federalismo''. ''Si tratta - ha aggiunto il Presidente Chiodi - di una discriminazione ingiusta che riteniamo inaccettabile e per la quale pensiamo ad iniziative comuni da mettere in campo per aprire questo confronto con il Governo. L'Abruzzo già da tempo ha intrapreso la strada del risanamento finanziario con grande rigore e determinazione dando prova di essere una regione prudente, efficiente e ben avviata verso un percorso virtuoso. Alla luce di questi nuovi dettami si rischia di far pagare agli abruzzesi un prezzo troppo alto. Ognuno, dunque, faccia la sua parte in uno sforzo congiunto cercando di imboccare la medesima direzione di marcia. Questa manovra mette in discussione la sostenibilità dei servizi essenziali: sanità e trasporto pubblico locale. Occorre modificarla per renderla più obiettiva e più vicina ai cittadini senza tuttavia penalizzare la ripresa economica''.
 
 
I tagli e l’impatto della manovra secondo le Regioni
I tagli alla sanità contenuti in manovra ammontano a 7,5 miliardi nel biennio 2013-2014.  In termini di indebitamento netto gli effetti sono pari a 2,5 miliardi per l'anno 2013 e 5 miliardi per il 2014. In termini di saldo netto da finanziare gli effetti sono pari a 2,5 miliardi per il 2013 e 5,450 miliardi per il 2014.
Nel 2011 si intende incassare 1,8 miliardi in più dalle entrate (tasse e giochi) che vanno a compensare un analogo importo di maggiori spese. Lo stesso accade nel 2012: le entrate salgono a 4,3 miliardi ma valgono poco ai fini del deficit perché vanno a coprire un importo appena inferiore di spese 4,1 miliardi.
La correzione del deficit parte invece dal 2013, quando sia le entrate sia le spese vanno nella stessa direzione del miglioramento dei conti: le maggiori entrate sono pari a 7 miliardi, i tagli di spesa 10,8 miliardi, per un totale di 17,8 miliardi di miglioramento del deficit. Lo stesso accade l'anno successivo: le maggiori entrate nel 2014 si attestato a 6,1 miliardi, i tagli a 18,7 miliardi, per un totale di 25,4 miliardi di correzione del deficit.
Nei primi due anni maggiori entrate per 6,1 miliardi (1,8 quest'anno e 4,3 nel 2012) serviranno a coprire maggiori spese di analogo importo, senza alcun impatto sul deficit. Nei due anni successivi, invece, la manovra corregge il deficit sia sul lato delle entrate sia su quello delle spese prevedendo ulteriori interventi per 49,4 miliardi: 17,9 miliardi nel 2013, e 25,4 miliardi nel 2014. Il totale è appunto 49,3 miliardi. Se si considera, invece, il solo effetto sul deficit la ''correzione'' e' praticamente vicino alle zero nei primi due anni e di circa 43,4 miliardi nel quadriennio 2011-2014.
 
Tabella riassuntiva degli interventi della manovra espressa in milioni:
 
                                      CORREZIONE AI FINI DEL DEFICIT
                                               (valori espressi in milioni)
                                -----------------------------------------------------------
                                          2011         2012        2013         2014
                                -----------------------------------------------------------
TOTALE ENTRATE    +1.849,6   +4.276,9   +7.023,3    +6.610,0
TOTALE SPESE *       +1.844,3   +4.125,1   -10.853,6   -18.754,6
-----------------------------------------------------------
TOTALE MANOVRA         5,3      151,8   17.876,9   25.364,6
 
* (segno positivo significa maggiori spese, segno negativo tagli di spesa)

06 luglio 2011
© Riproduzione riservata

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