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Pronto soccorso. L’Ordine dei medici chiede chiarezza


L’Omceo interviene sul servizio mandato in onda nel corso della trasmissione “Nemo-Nessuno escluso”. E chiede alle direzioni dei due ospedali di sapere “se la situazione descritta nel servizio televisivo era conosciuta dalle Direzioni e quali sono stati i provvedimenti adottati per porvi rimedio e fronteggiare i carichi di lavoro”. Per l'Omceo Torino “serve trasparenza su una situazione che deve essere chiarita e spiegata nell’interesse e nella tutela della salute pubblica”.

08 MAR - “La situazione dei Pronto Soccorso dei due ospedali torinesi, come descritta nel servizio di ‘Nemo-Nessuno escluso’ di giovedì 2 marzo, ha messo in luce un grave contrasto tra diritti dei cittadini e organizzazione delle aziende sanitarie”. Ad affermarlo, in una nota, è L’Ordine dei Medici Chirurghi e Odontoiatri di Torino, che chiede “chiarezza” sulle condizioni dei pronto soccorsi torinesi.

L’Omceo evidenzia che “come riportato nell’art.4 del Codice di deontologia medica, ‘l’esercizio professionale del medico è fondato sui principi di libertà, indipendenza, autonomia e responsabilità. Il medico ispira la propria attività professionale ai principi e alle regole della deontologia professionale senza sottostare a interessi, imposizioni o condizionamenti di qualsiasi natura" che possano incidere sulla salute dei cittadini’. Per queste ragioni l’Omceo di Torino con l’obiettivo primario di tutelare la salute pubblica vuole far luce sulla situazione e ha chiesto alle direzioni dei due ospedali” di chiarire alcune questioni.
Anzitutto l’Omceo chiede di sapere “se la situazione descritta nel servizio televisivo era conosciuta dalle Direzioni e quali sono stati i provvedimenti adottati per porvi rimedio e fronteggiare i carichi di lavoro”.

Ma per l’Omceo di Torino è importante anche conoscere “quante risorse risultano impiegate nei Pronto Soccorso; se in questi mesi è stato accertato un incremento dei carichi di lavoro dei Pronto Soccorso ed in particolare quale è stato l’afflusso medio; quali sono i tempi d’attesa per la prima visita (per codice triage) e per il ricovero in reparto dei pazienti;  quale è il tasso di occupazione posto letto nelle strutture complesse dell’area medica; con quale frequenza sono state deviate le ambulanze su altri Pronto Soccorso; se il numero dei posti letto distinti per area medica e chirurgica a disposizione per il ricovero è quello previsto dal Piano Sanitario Regionale;  se sono stati attivati ricoveri ‘in appoggio’ fuori reparto”.

“Proprio a fronte delle difficoltà dei PS, con cronico sovraffollamento, con poche risorse umane, con aumento del rischio per la sicurezza  del paziente, con peggioramento delle condizioni di lavoro del personale sanitario, richiede trasparenza su una situazione che deve essere chiarita e spiegata nell’interesse e nella tutela della salute pubblica”, conclude l’Omceo Torino.

08 marzo 2017
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