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Al via tavolo permanente tra assessorato Salute e Comunità Islamiche


I temi al centro di dialogo vanno dalla circoncisione alla macellazione delle carni, fino all’assistenza spirituale nelle strutture sanitarie. Per il presidente della Comunità Islamica Siciliana Kheit Abdelhafid “il tavolo può diventare un modello di collaborazione anche a livello nazionale, perché in Italia pochi confronti su queste materie sono stati messi in piedi”.

14 MAR - Si è insediato ieri, in Sicilia, il tavolo permanente tra l’Assessorato alla Salute della Regione Siciliana e le Comunità islamiche presenti in Sicilia. “L’incontro, coordinato dal dottor Francesco Bongiorno, rappresenta il primo esempio in Italia di una Regione che dialoga con comunità islamiche in merito a determinate tematiche sanitarie”, evidenzia l’assessorato in una nota.

L’assessore alla Salute Baldo Gucciardi ha voluto aprire le porte a un confronto con le comunità islamiche per riflettere sulle politiche sanitarie. Al centro del primo incontro tutte le questioni che saranno trattate in attesa di diventare leggi. “Si è discusso della circoncisione nell’età pre-puberale, che in Sicilia sarà presto regolamentata e che rappresenta una pratica radicata nella tradizione dell’etnia islamica. Per questa ragione si è aperta una riflessione sull’opportunità di fornire possibilità più idonee di svolgere questa pratica in modo da evitare che si ricorra a forme non del tutto compatibili con il più rigoroso rispetto dell’igiene e dell’asepsi, evitando conseguenze negative sulla salute del soggetto circonciso”, spiega l’assessorato.

Un altro argomento riguarda la macellazione delle carni. “Solo alcuni tipi di carne, infatti, sono “permessi” dalla religione musulmana, ma solo se seguono determinati principi di macellazione. Per questo motivo, la proposta delle comunità islamiche è quella di mappare i macelli in modo da evitare immissioni in commercio di carni macellate in luoghi non autorizzati”, riferisce l’assessorato.

Si è parlato, infine, di assistenza spirituale nelle strutture sanitarie al paziente di fede islamica prossimo al decesso “con la possibilità di redigere un elenco di imam distribuiti sul territorio regionale e di altri temi come il trapianto e la donazione di organi e la fecondazione assistita che sono motivo di confronto con un’altra cultura come quella islamica”.

“Aprire un dialogo sulle tematiche sanitarie con la rappresentanza islamica – spiega l’assessore alla Salute Baldo Gucciardi - rappresenta un’opportunità per garantire una comunità che in Sicilia conta oltre 100 mila musulmani con un numero in continua crescita. Ma la possibilità di ragionare su possibili nuove norme in tema di sanità è anche una garanzia per tutti i cittadini siciliani”.   

“Il tavolo permanente con l’Assessorato alla Salute può diventare un modello di collaborazione anche a livello nazionale, perché in Italia pochi confronti su queste materie sono stati messi in piedi e per questo ringrazio la Regione Siciliana per l’opportunità – ha affermato il presidente della Comunità Islamica Siciliana Kheit Abdelhafid – Il tavolo deve essere un primo tassello per discutere delle esigenze della comunità islamica sul tema della salute. Ma quando si parla di andare a scrivere leggi che riguardano la circoncisione o la macellazione delle carni diventa una garanzia per tutti i cittadini, non solo per quelli di fede islamica. La nostra priorità, dunque, è quella di arrivare il prima possibile alla formazione delle leggi, ma, attraverso la collaborazione con l’Assessorato alla Salute, vogliamo arrivare a veicolare e diffondere all’interno delle nostre comunità messaggi sanitari come l’importanza delle vaccinazioni o sensibilizzare a donare il sangue”.

14 marzo 2017
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