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Lazio. In 10 anni persi oltre 11mila operatori sanitari. Domani gli stati generali della sanità promossi da Cgil, Cisl, Uil e Anaao Assomed


Negli ultimi 10 anni (dal 2006 al 2016) il personale del servizio sanitario pubblico del Lazio è passato da 54.727 unità a 43.233, con un saldo negativo di 11.494 unità tra medici, infermieri e operatori addetti all’assistenza diretta alla persona. Fp Cgil, Cisl Fp, Uil Fpl, Anaao Assomed, Fp Cgil Medici, Cisl Medici e Uil Medici Roma e Lazio terranno domani gli stati generali della sanità in Regione

22 MAR - "Si terranno domani - comunicano in una nota congiunta Fp Cgil, Cisl Fp, Uil Fpl, Anaao Assomed, Fp Cgil Medici, Cisl Medici, Uil Medici Roma e Lazio -, 23 marzo, a partire dalle 10:30 presso la sala "Folchi" dell’ospedale San Giovanni Addolorata, gli stati generali della sanità del Lazio. L’iniziativa, promossa dal mondo del lavoro in sanità, si inserisce nella mobilitazione partita con l’appello rivolto al Presidente Nicola Zingaretti e alla Ministra Beatrice Lorenzin sulle assunzioni del sistema sanitario regionale, che ha già portato allo proclamazione dello stato di agitazione di tutto il personale: senza energie nuove la sanità pubblica muore".

"Negli ultimi 10 anni (dal 2006 al 2016) - proseguono le sigle sindacali nella nota - il personale del servizio pubblico del Lazio è infatti passato da 54.727 unità a 43.233, con un saldo negativo di 11.494 unità tra medici, infermieri e operatori addetti all’assistenza diretta alla persona".

"La situazione è destinata a peggiorare - spiegano le sigle -. Tra il 2017 e il 2018 si rischia di perdere altri 2.700 operatori, qualora non si riuscisse a scongiurare la magrissima previsione del Ministero della Salute: solo 300 assunzioni a fronte di 3.000 pensionamenti. Di fatto si impedirebbe alla Regione Lazio di mettere in atto il proprio piano assunzionale, limitandone l’autonomia. Se il Governo, che non ha né risposto all’appello né quantomeno mostrato la giusta preoccupazione per il disastro in arrivo, dovesse proseguire su questa strada, saremmo di fronte a una scelta politica che punta allo smantellamento del sistema pubblico. Dalla Regione e dal Presidente Zingaretti, che ha risposto positivamente all'appello, ci aspettiamo però azioni concrete in difesa del pilastro del nostro welfare e la modifica della legge regionale 14 del 2008, senza la quale è impossibile la stabilizzazione dei precari".

La nota è firmata da Natale Di Cola per la Fp Cgil; da Roberto Chierchia per la Cisl Fp; da Sandro Bernardini per la Uil Fpl; da Guido Coen Tirelli per l'Anaao Assomed; da Giuseppe Nucera per la Fp Cgil Medici; da Fulvio Benassi per la Cisl Medici e da Roberto Bonfili per la Uil Medici Roma e Lazio.

Lorenzo Proia

22 marzo 2017
© Riproduzione riservata

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