Quotidiano on line
di informazione sanitaria
Giovedì 18 APRILE 2024
Regioni e Asl
segui quotidianosanita.it

“La diagnostica senologica: competenze, comunicazione e responsabilità”. Il convegno nazionale Sirm a Grado


Secondo la Sirm la chiave di volta di una nuova via in senologia è la cura della comunicazione e l’informazione precisa e puntuale alle donne da parte dei radiologi senologi, un tempo dietro le quinte della diagnosi e oggi sempre di più invece protagonisti della presa in carico delle utenti a rischio di tumore o già ammalate

11 MAG - L’Assessore alla salute del Friuli Venezia Giulia, Maria Sandra Telesca, ha inaugurato mercoledì 10 maggio a Grado presso il Palazzo regionale dei Congressi il Convegno Nazionale organizzato dalla Sezione di Senologia della Sirm, presieduta da Chiara Zuiani

Il Convegno, aperto dalla lectio magistralis di D.B. Kopans di Boston, prevede una tavola rotonda con la presidente Fnomceo (Federazione Nazionale degli Ordini dei Medici) Roberta Chersevani e un folto programma scientifico con un focus sulla importanza della comunicazione in senologia. Secondo la Società scientifica Sirm infatti la chiave di volta di una nuova via in senologia è la cura della comunicazione e l’informazione precisa e puntuale alle donne da parte dei radiologi senologi, un tempo dietro le quinte della diagnosi e oggi sempre di più invece protagonisti della presa in carico delle utenti a rischio di tumore o già ammalate.

La comunicazione in Radiologia oggi rappresenta uno dei cardini della diagnostica, secondo M. Bazzocchi, con l’obiettivo di  promuovere la cura ottimale per la paziente, minimizzando i rischi di errore. Il radiologo è spin di un processo in cui rappresenta il primo anello di una catena di professionisti che si prendono cura della donna affetta da una malattia del seno, dall’informazione degli obiettivi, fino alla diagnosi istologica e alla sua comunicazione. Ma ad ostacolare questo processo concorre spesso la disinformazione attraverso articoli, di scarso valore scientifico, che hanno rischiato di ridurre l’accesso allo screening. Ed è proprio sull’illustrazione di studi clinici controllati che si concentra Kopans, svelando le false argomentazioni dei detrattori dello screening e confermando che lo screening nelle donne tra i 40 ed i 74 anni può salvare la vita.

Nel 2020 le previsioni indicano 1.979.022 nuovi casi di tumore mammario e 622.676 decessi a livello mondiale. Solo in Italia si prevedono 58.289 nuovi casi e 13.927 decessi. Si delinea una dimensione sociale della malattia con incrementi in tutte le aree geografiche.  In questo contesto su ogni 1000 donne che aderiscono ai programmi di screening oggi inseriti nei livelli essenziali di assistenza, 8 potranno salvare la loro vita per una diagnosi precoce. Tuttavia la mammografia non è un vaccino, non realizza la prevenzione primaria, e, anche se eseguita e valutata da radiologi senologi esperti, non è un test infallibile. Il bilancio pende a favore dei vantaggi, ma solo la conoscenza dei limiti può guidare la donna ad una decisione consapevole. E una aumentata consapevolezza delle pazienti è l’obiettivo principale di questo partecipato convegno.

Di informazione web tratta l’intervento di P. Clauser sulla post-verità, salita all’onore delle cronache grazie alla politica, ma oggi frequente anche in  medicina, come sta dando prova la trattazione della questione “vaccini”. Internet ha avuto e continua ad avere un ruolo essenziale: permette di condividere notizie e informazioni senza necessità di verificare la qualità della fonte. I sistemi di ricerca così come i social networks, inoltre, sono costruiti per mostrarci ciò che vogliamo sentire e vedere. Sempre più spesso i radiologi senologi si trovano di fronte a donne che arrivano avendo già letto su internet la procedura, con un’idea di cosa succederà e di quali sono le opzioni a disposizione. In Italia la situazione è abbastanza sotto controllo.  E’ facile trovare siti internet che forniscano informazioni semplici, chiare e corrette sui principali esami diagnostici. E’ però sufficiente cambiare le parole chiavi (aggiungere, per esempio, “rischi” nella ricerca) per imbattersi in innumerevoli pagine web che descrivono dettagliatamente i “mortali” rischi della radioesposizione da screening mammografico o della procedura bioptica in caso di tumore. Questi siti sono spesso anonimi, non forniscono fonti e negano i fatti provati da anni di accurati studi e ricerche. Come combattere dunque la malainformazione? Un vero e proprio impegno morale e una suggestione arriva dai giovani radiologi.

“Occorre ricordare che  sono paure e insicurezze reali a guidare la ricerca. Se ci dimentichiamo di prestare attenzione a queste, anche i dati scientifici più rigorosi rischiano di passare in secondo piano. Da un lato, dobbiamo farci promotori dell’informazione on-line in prima persona, fornendo dati aggiornati e di semplice lettura. Allo stesso tempo, dobbiamo promuovere il dialogo con le donne, essere protagonisti e promotori di iniziative di informazione. Dobbiamo imparare a proporci con un linguaggio accessibile. Dobbiamo presentare i nostri limiti (per esempio, i limiti dello screening mammografico) insieme ai lati positivi”. E al patto di collaborazione generazionale e di scambio tra nuova e vecchia guardia punta il Presidente della Società Scientifica Sirm Carmelo Privitera, ribadendo  come il radiologo senologo rappresenti la felice sintesi tra attività  radiognostica e attività interventistica con il valore aggiunto del legame fiduciario che necessariamente si stabilisce con l’utente. La donna infatti si affida al radiologo senologo non solo per le sue capacità professionali ma anche per l’indispensabile rapporto umano che si deve creare, soprattutto nella prevenzione oncologica.
 
 
Lorenzo Proia

11 maggio 2017
© Riproduzione riservata

Altri articoli in Regioni e Asl

ISCRIVITI ALLA NOSTRA NEWS LETTER
Ogni giorno sulla tua mail tutte le notizie di Quotidiano Sanità.

gli speciali
Quotidianosanità.it
Quotidiano online
d'informazione sanitaria.
QS Edizioni srl
P.I. 12298601001

Sede legale:
Via Giacomo Peroni, 400
00131 - Roma

Sede operativa:
Via della Stelletta, 23
00186 - Roma
Direttore responsabile
Luciano Fassari

Direttore editoriale
Francesco Maria Avitto

Tel. (+39) 06.89.27.28.41

info@qsedizioni.it

redazione@qsedizioni.it

Coordinamento Pubblicità
commerciale@qsedizioni.it
    Joint Venture
  • SICS srl
  • Edizioni
    Health Communication
    srl
Copyright 2013 © QS Edizioni srl. Tutti i diritti sono riservati
- P.I. 12298601001
- iscrizione al ROC n. 23387
- iscrizione Tribunale di Roma n. 115/3013 del 22/05/2013

Riproduzione riservata.
Policy privacy