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Convegno in Campidoglio. Faroni (Aiop): “Puntiamo sull’integrazione pubblico privato per fare buona salute”


Questo l’appello lanciato dalla Presidente dell’Ospedalità privata del Lazio nel corso del Convegno “Sanità pubblica e privata, l’unione fa salute”, organizzato nei giorni scorsi in Campidoglio. Ma serve anche un decreto che stabilisca le differenze tra Rsa e case di riposo per garantire una corretta assistenza agli anziani

22 MAG - Maggiore integrazione tra pubblico e privato. Un decreto che stabilisca in maniera chiara la differenza tra Rsa e Casa di riposo per far sì che le famiglie con un anziano non autosufficiente non ricoverino i loro anziani in strutture poco organizzate e senza un minimo di assistenza. E ancora, l’istituzione di un portare per favorire l’assistenza sanitaria transfrontaliera.
 
Sono queste alcune delle proposte lanciate nel corso del Convegno “Sanità pubblica e privata, l’unione fa salute”, organizzato nei giorni scorsi dall’Aiop Lazio presso la Sala della Protomoteca in Campidoglio Un incontro, come ogni anno, voluto per fare il punto sulla situazione sanitaria nel Lazio con il Presidente della Regione Lazio, Nicola Zingaretti e con gli altri attori del mondo sanitario.
 
“Le strutture pubbliche e quelle private lavorano insieme per dare un’assistenza sempre più di qualità agli utenti – ha affermato Jessica Faroni, Presidente Aiop Lazio – l’offerta assistenziale dell’ospedalità privata del Lazio comprende strutture ospedaliere con posti letto per acuti (con i 6 pronto soccorso), riabilitazione, lungodegenza e con attività ambulatoriale. Abbiamo Rsa, Centri di riabilitazione ex articolo 26, Strutture psichiatriche e Hospice. Siamo complementari al pubblico, di supporto per la Regione Lazio in ambito sanitario, territoriale e socio-sanitario. Ci consideriamo quindi una risorsa e parte di un sistema sanitario sempre migliore. Il diritto fondamentale per l’individuo è la tutela della salute. Si fa salute se si va tutti nella stessa direzione”.
Sanità pubblica e privata dovrebbero perciò camminare insieme, ha aggiunto ricordando che tutta l’Europa va verso l’integrazione tra pubblico e privato. “La Germania per esempio: il loro mondo sanitario è composto da 601 ospedali pubblici, 719 privati senza scopo di lucro e 697 privati con scopo di lucro”.
 
Uno dei nodi da sciogliere è poi quello dei delle Rsa e della Case di riposo. “C’è una richiesta elevatissima di assistenza verso gli anziani a cui noi vogliamo dare una risposta. Ma nonostante sulle Rsa Aiop Lazio abbia lavorato a lungo per ottenere la diminuzione del contributo economico dell’ospite a seconda dell’Isee, gli accordi con la Regione per un migliore accesso alle Rsa non sono stati ben pubblicizzato – ha spiegato –  e i posti letto liberi nelle nostre Rsa sono passati dal 10% (aprile 2015) all’8% (aprile 2017). Il problema poi è che c’è concorrenza sleale delle case di riposo che accolgono ospiti non autosufficienti senza avere personale in grado di gestire pazienti ormai sempre più gravi. Chiediamo che, con un decreto, si stabilisca in maniera chiara la differenza tra Rsa e Casa di riposo, che le famiglie con un anziano non autosufficiente sappiano che ci sono posti liberi nelle Rsa e non ricoverino i loro anziani in strutture organizzate in un qualunque appartamento fatiscente senza un minimo di assistenza”.
 
Anche per riguarda i Centri di riabilitazione ex art. 26, l’Aiop Lazio chiede che il decreto venga modificato in tempi brevi. “Ci sono tariffe invariate da 15 anni – prosegue Faroni – più di 3 anni fa la Regione Lazio ha istituito con le Associazioni un tavolo tecnico che avrebbe dovuto portare in tempi brevi alla definizione delle nuove tariffe. È stato nominato un Commissario ad acta che, a seguito dei ricorsi delle Associazioni, ha prodotto un provvedimento irricevibili: tariffe tagliate del 6 – 10%.
 
Se queste sono le richieste, sono state anche molte le azioni che Aiop Lazio ha messo in campo per supportare la sanità regionale. Grazie a un accordo siglato con la Regione per supportare i Pronto soccorso degli ospedali pubblici intasati in alcuni periodi particolari dell’anno, sono stati messi a disposizione il 30% posti letto acuti delle strutture dell’ospedalità privata. E si sta lavorando per contribuire all’abbattimento delle liste di attesa: “Per gli esami diagnostici – ha detto Faroni – siamo pronti a collaborare aprendo le nostre agende al sistema di prenotazione unico regionale. Il nostro supporto è per aumentare fino al 20% il numero di visite specialistiche: azioni necessarie per lavorare in appropriatezza”.
 
Assistenza sanitaria transfrontaliera. Per la Presidente dell’Aiop Lazio sarebbe opportuno che si facesse di più per il turismo sanitario: “rappresenta una nuova frontiera per l’ospedalità privata italiana”. “Ogni anno nel mondo 7 milioni di persone si mettono in viaggio per motivi di salute, generando un volume d’affari di 10 miliardi di dollari – ha sottolineato – da 3 anni è stata approvata la legge sull’assistenza sanitaria transfrontaliera, ma in Italia non c’è il portale”.
 
Faroni è infine intervenuta sul tema della responsabilità professionale e dei costi assicurativi: “Si dovrebbe lavorare per costituire un cartello assicurativo ‘utile’ anche per il pubblico – ha detto – è necessario quindi intervenire insieme su atti e provvedimenti attuativi conseguenti la Legge Gelli 24/2017, che ha comportato rilevanti aumenti dei premi assicurativi delle strutture sanitarie pubbliche e private. Il rischio che si corre è che aumentino le tasse per i cittadini? Noi pensiamo di sì e quindi questo non va bene”
 

22 maggio 2017
© Riproduzione riservata

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