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Sicilia. Piante organiche, la Fsi-Usae incontra Crocetta e chiede “più risorse per finanziarle”


Il sindacato ha segnalato, in particolare, la “annosa” problematica degli anestesisti, che in provincia di Caltassinessa vedrebbe una situazione “tragica”, con appena 30 anestesisti presenti sui 60 previsti. Per le aziende sanitarie del catanese chiesto di ripensare la riduzione dei posti letto “per evitare l'intasamento dei pronto soccorso” e contribuire ad evitare “tensioni tra gli operatori e l'utenza”.

25 MAG - “Importanti ed essenziali modifiche alle nuove piante organiche degli ospedali siciliani, modifiche determinanti per incrementare le risorse finanziarie utili alle nuove assunzioni di personale sanitario medico, infermieristico e per dare una equa risposta alle esigenze di alcune aziende sanitarie, come quelle di Agrigento, Catania, Enna e Caltanissetta”. È quanto ha chiesto ieri al presidente della Regione Siciliana, Rosario Crocetta, una delegazione del sindacato Fsi-Usae Federazione Sindacati Indipendenti aderente alla confederazione Unione Sindacati Autonomi Europei.
 
Nel corso della riunione, a cui ha partecipato anche il Capo Gabinetto Enrico Vella, il sindacato ha segnalato, in particolare, “l'annosa problematica relativa agli anestesisti nella regione Sicilia, situazione tragica nella provincia di Caltanissetta dove sui 60 anestesisti previsti, sono presenti soltanto in 30”.
 
Il Sindacato ha chiesto il ricorso alle prestazioni aggiuntive per gli anestesisti che hanno rapporto di esclusività con le aziende sanitarie, con le stesse tariffe previste per il servizio svolto in emergenza dai medici anestesisti impegnati in incentivazione nell'ambito del sistema di emergenza- urgenza della regione Sicilia (D.A. n. 2254/2016).
 
La Fsi-Usae ha, inoltre, chiesto al Presidente Crocetta di intervenire presso il ministero della Salute, per fare allargare il numero degli specializzandi nelle scuole di Anestesia e rianimazione.
 
Per le aziende sanitarie del catanese, la segreteria ha invitato invece la Regione a ripensare la riduzione dei posti letto “per evitare l'intasamento dei pronto soccorso”. “Una diminuzione dei posti letto – spiega il sindacato - potrebbe portare disordini nei pronto soccorso, aumento delle prestazioni e tensione tra gli operatori e l'utenza”.
 
“Il Presidente – riferisce il sindacato - ha assicurato il massimo impegno per garantire i livelli essenziali di assistenza, la copertura economica per le nuove assunzioni”.

25 maggio 2017
© Riproduzione riservata

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