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Farmaceutica ospedaliera. Spesa record nel 2011: 5,2 miliardi. Il doppio del tetto


Secondo le Regioni alla fine di quest'anno la spesa per i farmaci ospedalieri inciderà per il 5,1% del fondo sanitario, confermando il trend del 2010. Il problema è il tetto del 2,4%, pari a una spesa massima di circa 2,5 miliardi, ovvero la metà di quanto si spenderà nel 2011. Da qui la richiesta di apertura immediata del tavolo Governo- Regioni per rivedere l’impatto complessivo di questa voce di spesa. Critiche all'operato dell'Aifa. Ecco il documento delle Regioni  discusso oggi in Conferenza dei presidenti.

22 SET - Rivedere subito il tetto di spesa farmaceutica ospedaliera. Perché lo sforamento è inevitabile e le Regioni non ci stanno a coprire il disavanzo, che nel 2011 sarà di 2,6 miliardi di euro. Secondo la ricognizione effettuata dalle Regioni, infatti, la spesa farmaceutica ospedaliera sarà di 5,2 miliardi di euro (pari al 5,1% del Fsn) a fronte di un tetto di spesa di 2,5 miliardi di euro (pari al 2,5% del Fsn), come stabilito dalla legge 222/2007. Legge che stabilisce anche come “l’eventuale sforamento di detto valore” debba essere “recuperato interamente a carico della Regione”. Ma secondo la Conferenza delle Regioni, in base alla ricognizione effettuata e al trend degli ultimi anni, “risulta evidente che il superamento di spesa per l’assistenza farmaceutica ospedaliera non è un’eventualità, ovvero una condizione imprevista, bensì una condizione che si verifica in modo sistematico tutti gli anni e in tutte le Regioni”. Anche a causa, secondo le Regioni, dell’evidente inadeguatezza della revisione, da parte dell’Aifa, nel 2010, dell’elenco dei farmaci rimborsabili dal Ssn per assicurare i livelli di spesa programmati.
Alcuni di questi aspetti, sottolineano le Regioni nel documento discusso oggi alla Conferenza dei Presidenti, era già stato evidenziato in sede di intesa tra Governo e Regioni nel nuovo Patto per la Salute per gli anni 2010-2012 che stabiliva, tra l’altro, l’istituzione di un tavolo per definire modalità e strumenti per il governo dell’assistenza farmaceutica ospedaliera. “Tavolo che – denuncia la Conferenza delle Regioni – dopo gli incontri dei primi mesi del 2010 non è stato più riunito, anche a seguito di formali richieste da parte delle Regioni, senza che lo stesso avesse completato l’espletamento del proprio mandato”.
Ora, secondo le Regioni, “non è più procrastinabile una valutazione complessiva nell’apposito tavolo (…) della spesa ospedaliera anche alla luce di quanto già stabilito dall’accordo tra Governo e Regioni del 18 novembre 2010” sui farmaci innovativi, per i quali viene sancito, tra l’altro, che in presenza di due o più farmaci che possono costituire una “alternativa terapeutica” le Regioni possono regolamentare la disponibilità degli stessi al fine di evitare una sorta di “concorrenzialità” nel mercato farmaceutico ospedaliero. A questo proposito, sottolineano in conclusione le Regioni, “è importante segnalare che il prezzo di acquisto dei farmaci da parte delle aziende sanitarie, a livello nazionale, avviene nella stragrande maggioranza a prezzo ex factoring, In altre parole il sistema agisce in totale assenza di concorrenza, ovvero di mercato”.
Occorre sottolineare che la ricognizione delle Regioni si basa sulla spesa rilevata nei modelli CE, contrariamente a quanto monitorato dall'Aifa che utilizza i dati rilevati dal flusso di tracciabilità. Tale differenza di metodo comporta, ad esempio, per il 2010, uno scostamento di ben 881 milioni di euro tra il totale nazionale rilevato dall'Aifa e quello rilevato dalle Regioni.

22 settembre 2011
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