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Friuli Venezia Giulia. Kosic pensa ad una riforma della sanità


“In questa regione si è sempre stati capaci di fare scelte coraggiose quando era il momento di farle. Ed ora i tempi sono maturi per fare un ‘tagliando’ alla macchina della sanità. Una riforma, dunque, che va nel segno della modernizzazione, della riorganizzazione dell'offerta e della razionalizzazione nell'impiego delle risorse”. Così si è espresso ieri a Gorizia l’assessore alla Salute Vladimir Kosic in occasione dell'inaugurazione nel comprensorio del vecchio ospedale di due palazzine gemelle.

23 SET - Per l’assessore friulano è chiaro che bisognerà spiegare “alla gente, in assoluta ‘trasparenza’, le ricadute, i benefici, gli effetti, i vantaggi di una proposta rispetto ad un'altra. Ma di sicuro all'interno della riforma istituzionale della sanità è giusto che Gorizia abbia un ruolo importante, di organizzazione del territorio, che sia quanto più capace di valorizzare le esperienze maturate", anche sul piano dei rapporti internazionali”.
Da Kosic è dunque venuta la conferma che nell'agenda della Giunta regionale c'è la riforma dell'assetto delle istituzioni sanitarie. “In questo momento in cui i bisogni stanno crescendo e le risorse stanno calando dobbiamo essere capaci di riorganizzare l'offerta e razionalizzare la spesa. Saranno scelte di innovazione, che avranno come riferimento la centralità della persona, con i suoi bisogni; scelte che saranno capaci di adeguare i servizi ai bisogni stessi, e non viceversa. La gente non si accorgerà dei cambiamenti organizzativi, ne apprezzerà solo i vantaggi”.Ma occorre saper “superare la difesa pregiudiziale o ideologica di rendite di posizione”, favorendo piuttosto, questo l'auspicio “un clima di leale collaborazione tra i diversi livelli istituzionali”. Una proposta subito raccolta dal sindaco di Gorizia, Ettore Romoli: “Valuteremo i contenuti della riforma con la maggiore oggettività possibile, guardando ai reali interessi dei cittadini, per costruire una sanità migliore”, ha promesso. Su quali caratteristiche debba avere la riforma, Kosic si è richiamato agli indirizzi del Piano sociosanitario: ospedali ad alta specialità, che collaborano con quelli di rete, "che rimangono". Mobilità dei professionisti, "per acquisire e trasferire competenze". Funzioni coordinate. Potenziamento dei servizi sul territorio, proprio come si è saputo fare a Gorizia, anche grazie alle due nuove palazzine. Secondo Kosic occorre anche superare le differenze di retribuzioni tra dipendenti delle diverse aziende, per evitare fenomeni di attrazione, così come si è avviato il percorso di riequilibrio nella distribuzione delle risorse. E "dobbiamo anche andare oltre le Aree Vaste". Nasce probabilmente da qui l'ipotesi di un "ruolo strategico, anche rispetto alla vicinanza ad un confine che non c'è più, e quindi alla possibilità di sviluppare accordi con altri Paesi" per l'attuale Azienda sanitaria n.2 Isontina, "che sa lavorare molto bene sul territorio" e che potrebbe "diventare punto di riferimento e sede per svolgere queste attività per la regione intera".Insomma, "il fatto che puntiamo su Gorizia per valorizzare le sue competenze e le sue capacità anche all'interno della riforma su cui stiamo riflettendo è una verità quasi ovvia", ha poi affermato l'assessore Kosic ai microfoni della Rai, rispendendo "potrebbe essere Gorizia" alla domanda se in una eventuale unica azienda territoriale del Friuli Venezia Giulia la sede potrebbe essere qui.

23 settembre 2011
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