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Multe alle auto in dotazione al Consiglio Regionale. Fials: “Non è giusto che paghino i cittadini”


Il sindacato chiede l’intervento della presidente della Regione. “Non basta che le auto in capo alla Pisana costino ai cittadini già 65 mila euro di carburante all’anno e che nell’ultimo anno malgrado la ventina di mezzi a disposizione ne siano stati presi a noleggio altri due, senza conducente che costeranno per 3 anni ben 85 mila euro. Sia chi guida a pagare di tasca propria per la violazione al Codice della strada”.

26 SET - Il presidente della Regione Lazio, Nicola Zingaretti, “metta fine al malcostume: non possono essere i cittadini a pagare le multe alle auto della Pisana”. È quanto chiede la Segreteria provinciale Fials di Roma in merito ad alcuni casi di sanzioni amministrative comminate a vetture appartenenti all’Autoparco del Consiglio regionale del Lazio che “perché accedevano nella zona a traffico limitato senza la prescritta autorizzazione” hanno ricevuto il verbale di violazione al codice della Strada.

“E’ davvero sconcertante apprendere che i cittadini paghino le multe delle auto intestate alla Regione Lazio quando la responsabilità civile ed economica è sempre del conducente. E’ lui che è al volante, è lui che commette l’infrazione, è lui che perde i punti sulla patente e quindi deve essere lui a pagare di tasca propria per la violazione al Codice della strada”, osserva la Fials.

“Abbiamo verificato dalle determinazioni dirigenziali in nostro possesso che è prassi consolidata che a pagare non sia chi ha violato la legge, ma la collettività – prosegue la nota –. Non basta che le auto in capo alla Pisana costino ai cittadini già 65 mila euro di carburante all’anno e che nell’ultimo anno malgrado la ventina di mezzi a disposizione ne siano stati presi a noleggio altri due, senza conducente che costeranno per 3 anni  ben 85 mila euro. Il governatore del Lazio dovrebbe avviare un’indagine interna per accertare chi era l’autista alla guida e per quale motivo è entrato nella zona a traffico limitato fuori dall’orario di apertura. O semmai fosse stato spinto a farlo”.

“Basta nascondersi dietro un dito e giustificare sempre tutto, tanto paga Pantalone, come si suol dire. Basta anche avere timore di eventuali ritorsioni. Il presidente Zingaretti – conclude la nota Fials - metta fino al malcostume e chiarisca la vicenda una volta per tutte”.

26 settembre 2017
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