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Calabria rischia fiscalità aggiuntive e nuovo blocco delle assunzioni. Oliverio: “Ecco i risultati della gestione commissariale”


Questo l’esito del tavolo di monitoraggio illustrato dal governatore. “É insopportabile, dopo 7 anni di commissariamento, ritornare ad un baratro finanziario, con il rischio di nuovi tagli ai servizi sanitari”, afferma Oliverio che annuncia: “Se entro il prossimo 30 novembre non arriveranno segni concreti nella direzione di una cesura netta di questo stato di cose, andrò a Palazzo Chigi per parlare al Paese di cosa sta succedendo alla mia Regione”.

22 NOV - “Il tavolo di monitoraggio sul piano di rientro dal debito sanitario conferma tutte le nostre preoccupazioni manifestate in questi mesi e certifica il fallimento della gestione commissariale”. E’ quanto afferma, in una nota, il Presidente della Giunta regionale, Mario Oliverio, a termine del Tavolo tenuto ieri al Ministero dell'economie e delle Finanze.

Stante il quadro emerso dal tavolo, ha spiegato il governatore, “la Calabria rischia l'applicazione delle Fiscalità aggiuntive ed un nuovo Blocco delle assunzioni, per un debito fuori controllo riguardante l'anno in corso. É insopportabile, dopo sette anni di commissariamento, ritornare ad un baratro finanziario, con il rischio di nuovi tagli ai servizi sanitari”.

Per Oliverio “è necessario spezzare immediatamente questa spirale, gravemente negativa, che costringe i calabresi a servizi sanitari assolutamente inadeguati e contemporaneamente a pagare i tributi più esosi del Paese”.

Il Governatore è tornato sulla questione anche oggi, a margine della presentazione del Cergas-Sda, Istituto dell’Università Bocconi di Milano, sulla mobilità ospedaliera interregionale. “Non chiedo posti di potere ma un'inversione di tendenza, un atto interruttivo riguardo alla situazione della Sanità in Calabria che alla luce dei numeri segna un evidente peggioramento”, ha detto.

“Chiedo soprattutto – ha proseguito Oliverio – la rinegoziazione del Piano di rientro che negli ultimi sette anni ha prodotto l'aumento del deficit, un peggioramento evidente delle prestazioni e dei livelli di assistenza e soprattutto della mobilità sanitaria verso altre regioni. Parliamo di un aumento degli esodi pari a un terzo rispetto a pochi anni fa. Se ciò è accaduto è solo a causa di scelte politiche in capo a un soggetto che sostituisce la governance ordinaria di questa regione. Ho annunciato inziative eclatanti dopo una lunga e attenta riflessione. Chi mi conosce sa che sono un moderato, ma se la situazione in sanità è così grave, non posso essere spettatore passivo, non posso stare fermo. Sento il dovere di farlo perché rappresento la mia terra, i miei concittadini”.

Oliverio ha quindi dichiarato che “se entro il prossimo 30 novembre non arriveranno segni concreti nella direzione di una cesura netta di questo stato di cose, andrò a Palazzo Chigi per parlare al Paese di cosa sta succedendo alla mia regione. Qui non facciamo sceneggiate, discutiamo soltanto di aumentare i livelli essenziali di assistenza verso i nostri cittadini che meritano lo stesso rispetto delle altre regioni. Noi abbiamo le idee chiare: vogliamo investire nella qualità delle prestazioni e dei servizi. Non è possibile garantire neanche gli standard medi nazionali nella cura di patologie ordinarie. Non parliamo di alta specialità ma di ordinarietà. È ora di dire basta”.

Il governatore ha infine annunciato che nei prossimi giorni convocherà l'Anci e le forze sociali per analizzare la situazione in vista della sua iniziativa a Roma. “È una scelta sofferta – ha ripetuto Oliverio – non contro un governo che ha lo stesso mio colore politico e non contro un Presidente del Consiglio che io reputo un amico, ma necessaria per interrompere questa spirale negativa che potrebbe segnare un nuovo blocco di assunzioni nel comparto sanitario e un aumento della fiscalità nei confronti dei cittadini calabresi”.

22 novembre 2017
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