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Sicilia. Più tempo in corsia per gli specializzandi


L’accordo a costo zero firmato tra la Regione e le tre università siciliane Lagalla, Recca e Tomasello prevede anche l’adozione da parte di ciascuna scuola di criteri uniformi e disciplina dettagliatamente l’attività e l’organizzazione dello specializzando.

18 OTT - Ai medici specializzandi verrà dato un terreno di formazione "sul campo", e cioè nelle corsie degli ospedali del sistema sanitario, molto più ampio rispetto al passato. L’obiettivo della Regione è garantire attraverso l'attività di formazione (con il necessario apporto di un "tutor") maggiore qualità proprio perché assegna agli specializzandi compiti di maggiore responsabilità e, di contro, offre al servizio sanitario regionale un vero e proprio valore aggiunto.L'obiettivo del protocollo è di far sì che ciascuna scuola di specializzazione adotti criteri uniformi garantendo la graduale assunzione di compiti assistenziali da parte degli specializzandi e l'introduzione di adeguati strumenti per la verifica degli standard formativi.
"E' la prima volta - ha commentato Russo - che viene regolamentato in modo così analitico il percorso formativo degli specializzandi, riuscendo a garantire omogeneità all'impegno assistenziale - formativo degli aspiranti medici. Questo documento serve a fugare ogni dubbio sul tipo di attività che deve essere resa dagli specializzandi e darà ampie garanzie anche ai pazienti. Ringrazio i tre rettori per la sensibilità dimostrata e per aver permesso una veloce approvazione del documento".
Di particolare rilevanza l'articolo 4, che riguarda la partecipazione dei medici in formazione specialistica alle attività formative ed assistenziali. Il protocollo, più in generale, disciplina nei dettagli l'attività dello specializzando e la sua organizzazione.
L'altra importante novità inserita nel protocollo è la definizione delle competenze e la disciplina di funzionamento dell'Osservatorio regionale per la Formazione medico - specialistica il cui compito e' quello di monitorare e verificare la qualità della formazione, assicurando che vengano garantiti gli standard indicati dall'Unione Europea.
L'Osservatorio sarà presieduto da un preside di facoltà, dovrà essere convocato almeno quattro volte all'anno e ne fanno parte i presidi delle facoltà di Medicina e Chirurgia delle tre Università, tre direttori delle scuole di specializzazione, tre direttori di strutture operative complesse e tre rappresentanti dei medici in formazione specialistica. Non sono previsti oneri a carico del bilancio regionale.

18 ottobre 2011
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