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Emilia-Romagna. Regione e sindacati firmano protocollo sulle procedure di appalto in sanità


Addio all’offerta al massimo ribasso e largo a quella economicamente più vantaggiosa quale criterio selettivo per l’aggiudicazione degli appalti. E poi, obbligo di applicazione dei contratti anche per i subappaltatori e clausola sociale per tutelare i lavoratori.
 

09 GEN - Aggiudicazione sulla base dell’offerta economicamente più vantaggiosa, applicazione dei contratti di lavoro, incentivi alle imprese iscritte negli elenchi di merito e clausola sociale a garanzia della continuità occupazionale. Sono alcuni dei punti salienti del protocollo siglato dall’assessorato per Politiche per la salute dell’Emilia-Romagna insieme a Cgil, Cisl e Uil Emilia-Romagna per le procedure di affidamento in appalto di beni e servizi che verranno svolte nel settore sanitario da Intercent ER, dalle Ausl, dalle Aziende ospedaliere, ospedaliero-universitarie e partecipate.

“Con quest’accordo, d’intesa con i sindacati, ribadiamo e rafforziamo il nostro impegno a garanzia della legalità e della buona occupazione”, spiegano il presidente della Regione Stefano Bonaccini e l’assessore alle Politiche per la salute, Sergio Venturi. "Ancora una volta, il quadro in cui ci muoviamo è quello delineato dal Patto per il Lavoro del luglio del 2015, siglato con le parti sociali: uno strumento con cui, tra i numerosi impegni, ribadiamo il nostro ‘no’ a situazioni ai limiti della legalità e di sfruttamento dei lavoratori. Tanto più in un settore estremamente sensibile ed importante come la sanità, che vogliamo proteggere ancora di più, secondo le linee definite dal Testo unico per la promozione della legalità”.

I firmatari dell’accordo hanno concordato di rafforzare, nei bandi di gara, i requisiti di qualità, valorizzando il rating di legalità, incentivando imprese e operatori economici iscritti negli elenchi di merito.

Si è deciso di adottare come criterio selettivo per l’aggiudicazione degli appalti, l’offerta economicamente più vantaggiosa, e non quella al massimo ribasso. L’accordo prevede inoltre, a garanzia della continuità occupazionale, la clausola sociale (che offre dunque garanzie ai lavoratori di poter continuare a svolgere il proprio lavoro anche nel caso in cui l’azienda  da cui dipendono non dovesse vincere l’appalto), e l’obbligo di applicazione dei contratti di lavoro nazionali e territoriali di settore, anche da parte dei subappaltatori.

Infine, verrà stabilito un sistema di sanzioni legato al mancato rispetto degli obblighi contenuti nell’offerta, compresa la rescissione del contratto d’appalto.

09 gennaio 2018
© Riproduzione riservata

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