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Costa (Cnt): in Veneto nessuna discriminazione nei trapianti


Alessandro Nanni Costa, direttore del Centro nazionale trapianti, a Quotidiano Sanità afferma che “le linee guida venete, sono un documento corretto e dettagliato, citano studi internazionali per dire che il problema esiste”. Nanni Costa condivide “integralmente la circolare applicativa della regione” dove mai “nessuno è stato discriminato” ed esprime una preoccupazione “se le persone perdono il consenso nei trapianti il danno sarà maggiore”.

08 GIU - “In Veneto mai nessuno è stato discriminato alla luce delle linee guida e a nessuno è stato negato l’intervento. Anche i disabili hanno pari diritto al trapianto se possono beneficiare dell’organo donato sia in termini di attesa di vita sia perchè in grado, in autonomia o con adeguata assistenza, di fruirne al meglio. Le linee guida venete, sono un documento corretto e dettagliato, citano studi internazionali per dire che il problema esiste, ma le tabelle riportate non hanno valore operativo di screening dei candidati al trapianto. Ad affermarlo è Alessandro Nanni Costa, direttore del Centro nazionale trapianti, interpellato sulla polemiche che stanno riguardando il Veneto in merito alle “linee guida per la valutazione e l’assistenza psicologica in area donazione-trapianto”.
 
Dottor Nanni Costa come si spiegano allora queste polemiche?
“Le polemiche fanno riferimento ad un contenuto della delibera estrapolato dal contesto e la recente circolare applicativa ha chiarito benissimo il senso delle linee guida. Io condivido integralmente la circolare. Il punto chiave è il case to caseperchè solo nel case to casepuò essere valutato il soggetto e l’ambiente idoneo per la risoluzione del problema con la specifica attenzione che richiede il trapianto.
 
Si è parlato di violazione della convenzione Onu sui disabili.
Si è parlato di tante cose. Ma ripeto che in Veneto, regione capofila per i trapianti, non è mai stato discriminato nessuno. Noi dobbiamo avere una preoccupazione: il trapianto si fa solo se qualcuno dona. E il sistema sanitario del Veneto, con le sue strutture e i suoi medici merita fiducia. La discussione è nata perchè c’era bisogno di una chiarimento, ottenuto il quale direi che le polemiche possono finire. Se le persone perdono il consenso nei confronti dei trapianti il danno sarà maggiore. L’etica deve essere chiara e i principi ci sono sia in Veneto che nelle altre regioni italiane. La discussione è legittima però è necessario anche un richiamo alla responsabilità e alla chiarezza nell’interpretazione della direttiva. 
 
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08 giugno 2010
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