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Napoli. Apre il nuovo pronto soccorso del Cto

di Ettore Mautone

Funzionerà da emergency generale, centro traumatologico zonale per i traumi e spocke nella rete dell’ictus. Nell’ambito delle previsioni del piano ospedaliero mira a decongestionare il vicino Cardarelli potendo contare sull’offerta completa delle discipline del Monaldi di cui è parte nell’azienda dei Colli.

23 APR - Ha aperto stamani i battenti il nuovo pronto soccorso del Cto, presidio ospedaliero dell’azienda dei Colli e che comprende anche il Monaldi e il Cotugno (che ha già un pronto soccorso monospecialistico per le malattie infettive. La prima cosa da chiarire è che il Cto è, di fatto, il pronto soccorso del Cto-Monaldi, ospedale di alta specializzazione pressoché completo per tutte le discipline e tecnologie (sebbene da collaudare per l’emergenza con un’attenta regia da porre ai trasporti e ai turni di reperibilità).
 
Grazie al supporto del Monaldi e del Cotugno dunque il vecchio pronto soccorso solo ortopedico della Asl Napoli 1 (chiuso nel 2011) diventerà un lontano ricordo per fare posto a un vero e proprio Dea (Dipartimento emergenza e accettazione) di I livello. Il presidio dei Colli Aminei sarà un anello fondamentale della rete regionale dei pronto soccorso, principale bandolo della matassa per la riqualificazione del sistema sanitario regionale, in grado di decongestionare e ridurre i grandi numeri cui è oggi costretto il vicino Cardarelli.
 
In base alle previsioni del Piano ospedaliero il Cto dovrebbe essere un centro traumatologico zonale (Ctz) nell’ambito della rete trauma attivo h 24, per l’accoglienza di pazienti traumatizzati. Qui le due ortopedie attive e il reparto di fisioterapia con annesso ambulatorio (dotato anche di piscina) potranno sopperire alle carenze di offerta di prestazioni specialistiche di tutta la città. Tuttavia il Cto è destinato ad accogliere e trattare pazienti con singole fratture e traumi semplici. I gravi politraumi da incidente, invece, saranno stabilizzati e poi trasferiti al vicino Cardarelli che, insieme all’ospedale del mare, resterà il centro di riferimento regionale. Il pronto soccorso del Cto è dotato di 18 posti letto di Medicina di urgenza (di cui 4 di terapia sub intensiva e altrettanti di Osservazione breve intensiva), altrettanti di Chirurgia generale e d’urgenza, compresa la stanza per esiti da fratture del femore dove avviare i pazienti immediatamente in sala operatoria.

Insomma un pronto soccorso vero, tra l’altro concepito in chiave no-pain (cura del dolore), completo di tutte le discipline, compresa la Neurochirurgia, tranne Ginecologia, Pediatria, Psichiatria e Radiologia interventistica. Quest’ultima però assicurata in convenzione con il Cardarelli e necessaria per completare l’assistenza ai pazienti con Ictus nell’ambito delle rete Stroke. Per le emergenze cardiovascolari inoltre il Cto potrà trasferire i pazienti più complessi al Monaldi funzionando dunque come centro spoke nelle reti tempo dipendenti per traumi, ictus e infarti.
 
In città se la rete per soccorrere i pazienti infartuati già nella sede del soccorso è già in funzione da mesi mentre la rete trauma e la rete ictus sono ancora da completare. La prima per ora è orfana dell’Ospedale del mare e ha come unico centro di eccellenza il Cardarelli. Tuttavia sono state impartite linee guida a tutti i presidi ospedalieri di Napoli e provincia per codificare la gravità del paziente. E ora nella rete viene aggiunto il Cto. Per la razionalizzazione degli interventi in tempi utili, massimo 4-5 ore dall’evento acuto, dei pazienti vittima di un Ictus, dopo lo spostamento nel padiglione emergenze del Cardarelli e l’attivazione h 24 dell’unità di Neuroradiologia è stato inserito solo il primo tassello. La rete è ancora a maglie larghe e tutta da costruire con il policlinico Federico II che ha rimandato tutto a fine anno. La mancanza di un’apparecchiatura per la Risonanza magnetica negli ospedali della Napoli 1 resta la principale lacuna da colmare in città con le speranze riposte nell’ospedale del mare che ha assorbito le funzioni fino a dicembre svolte dal Loreto Mare.

La nuova emergency dei Colli Aminei diventerà dunque un centro traumatologico zonale (Ctz) nell’ambito della rete trauma, attivo h 24, per l’accoglienza di pazienti in arrivo con le proprie gambe sia con il 118. Il Cto sarà anche un centro di I livello nella rete per l’Ictus. Tutto è stato curato nei minimi dettagli anche grazie alla regia del primario Mario Guarino proveniente dall’ospedale San Paolo dove si è fatto le ossa nell’epoca del caposcuola Ferdinando Schiraldi. Nulla è stato lasciato al caso: accessi, percorsi, posti letto (ne saranno attivati 18 di Medicina di urgenza, di cui 4 di terapia sub intensiva e altrettanti di Osservazione breve intensiva, 18 di Chirurgia di Urgenza, 2 reparti di Ortopedia, una rianimazione, per un totale per ora di 130 posti letto.
 
Un piccolo ospedale ma collegato funzionalmente col Monaldi e col Cardarelli nella rete infarto e nella rete trauma. Per l’Ortopedia c’è anche la stanza per esiti da fratture del femore dove avviare i pazienti immediatamente in sala operatoria. Un binario di un percorso collaudato che già oggi consente di intervenire nel 100% dei casi entro le 36 ore seguendo così le linee guida del piano esiti dell’Agenas. Un pronto soccorso generale concepito in chiave no-pain (cura del dolore), che può contare anche su una Neurochirurgia mentre mancano Ginecologia, Pediatria, Psichiatria e Radiologia interventistica.
 
Quest’ultima assicurata in convenzione con il Cardarelli e necessaria a completare l’assistenza ai pazienti con Ictus nell’ambito delle rete Stroke. Con la Cardiochirurgia del Monaldi il nuovo pronto soccorso è chiamato a fare filtro al vicino Cardarelli. Un reparto Emergency concepito in maniera innovativa, completamente informatizzato, ad elevata automazione. In pronto soccorso ci saranno due ecografi più altre sonde wireless collegabili al telefonino di ogni operatore in grado di sfruttare con un’app il terminale video di qualunque smartphone.
 
C’è poi l’organizzazione del triage: impianti, videoterminali con cui seguire i familiari ricoverati, filodiffusione per ridurre lo stress e finanche l’abbondanza di curve e l’assenza di spigoli nei disegni di pavimenti e pareti per ridurre l’ansia. Previsti, al pronto soccorso del Cto, anche libri con cui condividere le attese di familiari e pazienti e attacchi Usb per ricaricare i telefoni cellulari in accettazione. 
 
Ettore Mautone

23 aprile 2018
© Riproduzione riservata

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