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Ustioni. Il Cardarelli di Napoli al lavoro per una Banca della Cute. La prima del Sud


Lo ha annunciato il Dg Verdoliva, che sottolinea il ruolo del centro grandi ustioni del Cardarelli “un hub regionale del Sud, insieme ai centri di Bari, Brindisi, Catania e Palermo. Siamo senza dubbio il riferimento più importante, sia per il numero di posti letto che per i casi trattati”. Il centro grandi ustioni del Cardarelli di Napoli è stato inoltre reclutato per fare sperimentazione clinica su un nuovo farmaco che permette di intervenire sui pazienti gravemente ustionati senza andare in sala operatoria

01 GIU - “Tra pochi mesi avvieremo i lavori per poter dare all’ospedale Cardarelli una banca della cute che sarà la prima del Sud. Oggi siamo costretti ad acquistarla fuori Regione, con tutte le conseguenze del caso in termini di costi e di tempi”. Ad annunciarlo è il direttore generale dell’ospedale Cardarelli di Napoli, Ciro Verdoliva, che nel corso di un’intervista alla Dire sottolinea il ruolo del centro grandi ustioni del Cardarelli “un hub regionale del Sud, insieme ai centri di Bari, Brindisi, Catania e Palermo. Siamo senza dubbio il riferimento più importante, sia per il numero di posti letto che per i casi trattati”. 

Il centro grandi ustionati di Napoli “cura circa 200 pazienti all’anno - afferma il dg del nosocomio partenopeo -. Si tratta di persone che hanno bisogno di cure intensive e continue. Il nostro ospedale ospita anche casi di donne ustionate dall’acido per casi di violenza. Siamo attenti alla riabilitazione immediata dei pazienti, per ridurre il danno fisico sociale. Vogliamo rendere il Cardarelli un’azienda di riferimento”. 

Dopo il protocollo d’intesa stipulato con l’ospedale di Niguarda di Milano “abbiamo in programma un confronto con il centro lombardo per scambiarci esperienze, nell’ottica di un interscambio sinergico. Lo stesso - aggiunge Verdoliva – abbiamo proposto alla Romania dopo un incontro con Ana-Maria Oproiu, primario del Centro Ustioni dell’University Hospital di Bucarest, che ci ha ringraziati per aver inviato in Romania un nostro team in grado di usare un farmaco innovativo che ha permesso di salvare alcune persone ustionate dopo il rogo alla discoteca Colective del 2015. Il Cardarelli ha degli specialisti eccellenti, esperti e di grandi professionalità per questo trattamento”. 

Ana-Maria Oproiu è il primario del dipartimento di Chirurgia Plastica e Centro Ustioni dell’University Hospital di Bucarest e il 30 ottobre 2015 si trovò a fronteggiare un’emergenza che raggiunse in poco tempo proporzioni tragiche. L’incendio che colpì la discoteca Colective causò 64 morti, tra cui una ragazza italiana, e centinaia di feriti, oltre a una crisi politica che portò alle dimissioni del primo ministro. La dottoressa Oproiu, a tre anni di distanza dal rogo, ha deciso di recarsi in visita all’ospedale Cardarelli di Napoli, da cui, proprio la notte del tragico incendio, partì un giovane chirurgo che supportò le unità rumene. Il medico ha voluto ringraziare il direttore generale, Ciro Verdoliva, e il team napoletano che raggiunse Bucarest il 30 ottobre 2015.
“Nel mio ospedale - racconta Oproiu alla Dire -, furono curati 28 pazienti che presentavano ustioni sul 100% del corpo. Napoli ci aiutò molto: grazie all’uso di un trattamento innovativo riuscimmo a salvare vite umane”. 

Il primario dell’University Hospital di Bucarest si riferisce al NexoBrid, un farmaco che permette di intervenire sui pazienti gravemente ustionati senza andare in sala operatoria, un trattamento precoce che non necessita di trasfusioni di sangue. Nel 2015,i centri rumeni non avevano la giusta esperienza per trattare il farmaco: hanno chiesto, quindi, ad alcuni ospedali, tra cui il Cardarelli di Napoli, di fornire degli specialisti in grado di portare avanti il trattamento e dare supporto ai team rumeni nella cura delle persone ustionate.
“Sarebbe utile un training rispetto all’uso di questo farmaco sugli operatori sanitari che non devono trattare per forza i pazienti ustionati ma che potrebbero essere coinvolti nell’uso di un prodotto che può salvare tante vite umane”, avverte Roberto d’Alessio, primario di chirurgia plastica e del centro grandi ustioni dell’ospedale Cardarelli di Napoli da cui è partito il team diretto verso Bucarest.

“La novità più interessante di questo farmaco intelligente - sostiene d’Alessio - è che distingue ed elimina la cute morta e preserva quella che potrebbe andare a guarigione spontanea. Determina, quindi, un risparmio enorme sia per il numero e la non aggressività degli interventi chirurgici necessari che per la rapidità con cui si affrontano casi di emergenza. Il centro grandi ustioni del Cardarelli di Napoli è stato reclutato, con altri due in Italia e un numero limitato di centri in Europa e nel mondo, per fare sperimentazione clinica su questo farmaco, così da sperimentare i vantaggi rispetto alle metodiche tradizionali. Per l’esperienza maturata, siamo ai vertici in Europa e negli Usa, secondi solo a Chicago”. 

01 giugno 2018
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