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Patto per la salute. Per le Regioni percorso in salita con 17 miliardi di tagli delle varie manovre


A tanto ammonterebbero i tagli ai finanziamenti della sanità fino al 2014, conseguenti alle diverse manovre economiche. Una tara che rischia di rendere molto difficoltoso il nuovo Patto per la salute. Ecco tutte le criticità anticipate dalle Regioni nell'ultimo incontro con Balduzzi.

20 DIC - Il finanziamento del Fondo sanitario nazionale, l'edilizia sanitaria, i ticket e i piani di rientro. Sarebbero queste le quattro priorità da affrontare che le Regioni hanno presentato al Governo nel corso del primo incontro per il nuovo Patto per la Salute, svolto la scorsa settimana, secondo quanto riportato da un lancio dell’Ansa che cita un documento delle Regioni.
Il punto di partenza per valutare la sostenibilità del sistema sta nelle manovre finanziarie che, tra il 2012 e il 2014, produrranno, secondo le Regioni, un taglio alla sanità  di 17 miliardi di euro, di cui 3 nel 2012, 5,5 nel 2013 e 8,4 nel 2014, per i quali  la Conferenza delle Regioni aveva formulato una proposta non recepita di reintegro integrale dei tagli previsti.

Per l'edilizia sanitaria invece i tagli lineari hanno reso impossibile definire tutti gli Accordi di Programma presentati dalle Regioni. Circa i piani di rientro, invece, le regioni lamentano come “l'intero procedimento sia incentrato sugli aspetti economico-finanziari, senza valorizzare un reale percorso di riorganizzazione sul territorio dell'intero sistema”.

Quanto ai ticket era stata ribadita la richiesta di reintegro del finanziamento di 381,5 milioni di euro da reperire applicando una maggiore accisa sui tabacchi. Ammonta invece a 2 miliardi annui il risparmio stimato dai nuovi ticket sui farmaci e le altre prestazioni sanitarie previsti dal 2014.

Altro punto critico è la spesa farmaceutica. Per le Regioni è mancata infatti “la ridefinizione del tetto della farmaceutica ospedaliera (confermato al 2,4%), sistematicamente sottostimato”. Per questo, aggiunge il dispaccio dell’Ansa, ne avevano proposto una revisione. Il tetto della spesa farmaceutica territoriale dal 2013 è stato invece ridotto al 12,5% del fabbisogno. “Gli interventi sulla farmaceutica non agiscono sui costi dell'assistenza ospedaliera che registra una crescita sostenuta - dicono - mentre si limitano ad operare in ambito territoriale senza portare un reale beneficio sulla spesa farmaceutica complessiva”.
 

20 dicembre 2011
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