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Laboratori. Ciarambino (M5S): “La Asl Salerno sfora i tetti di spesa di 2,8 mln, a beneficio di due multinazionali”


Question time della consigliera in Consiglio Regionale. “La Giunta ci ha risposto che la questione non è di competenza propria, ma delle Asl. Come dire che la gestione della sanità non sia in capo alla Regione e il commissario alla sanità non abbia mai emanato un decreto commissariale con cui stabilisce il tetto di spesa trimestrale”, afferma Ciarambino, che chiede più rigore nei controlli e nella definizione del fabbisogno.

16 OTT - “In Campania l’erogazione delle prestazioni da parte dei laboratori accreditati viaggia a due velocità, a tutto svantaggio dei cittadini e con grande beneficio per due grandi laboratori di Salerno che fanno capo a importanti multinazionali. Da un lato abbiamo infatti registrato, come accade oramai ogni anno, il blocco delle prestazioni da parte di quasi tutte le Asl regionali per l’esaurimento dei tetti di spesa, dall’altro ci risulta incomprensibile che l’Asl di Salerno abbia continuato a consentire l’erogazione di prestazioni laboratoristiche, mangiandosi di fatto anche il budget delle altre aziende sanitarie e producendo uno sforamento dei tetti di spesa di ben 2,8 milioni. Il tutto a foraggiare due megalaboratori salernitani, a cui è andata la fetta più grande di un budget complessivo di 300 milioni, somma che rende questa fetta di mercato chiaramente più che appetibile alle lobby multinazionali”. E’ quanto denunciato dalla consigliera regionale Valeria Ciarambino, nel corso del question time in Consiglio regionale.

Ciarambino annuncia, quindi, “un esposto alla Corte dei Conti alla luce di una situazione dalla quale si ravvisa un’ipotesi di danno erariale, oltre che una palese lesione della concorrenza tra laboratori privati accreditati e dei diritti dei cittadini che risiedono in province che non siano quella di Salerno”.

“In aula – spiega la consigliera del M5S - la giunta ci ha risposto che la questione non è di competenza propria, ma delle Asl. Come dire che la gestione della sanità non sia in capo alla Regione e il commissario alla sanità non abbia mai emanato un decreto commissariale con cui stabilisce il tetto di spesa trimestrale. Nella nostra proposta, sotto forma di mozione, invochiamo criteri più rigorosi di controllo e di rendicontazione delle prestazioni laboratoristiche e pretendiamo che ci sia una definizione chiara del fabbisogno. Ad oggi non è dato sapere in base a quali parametri si stabiliscono i budget erogati alle Asl per pagare le prestazioni per i cittadini e distribuire senza criterio porzioni di una torta che vale centinaia di milioni di euro”.

16 ottobre 2018
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